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Covid 19

Le scuole in Campania potrebbero riaprire con una settimana di ritardo per vaccinare gli under 18

Inizio dell’anno scolastico a rischio se i ragazzi non risulteranno tutti vaccinati. Il presidente della Regione Campania De Luca spiega: La precondizione per riaprire le scuole in presenza è vaccinare gli studenti. Facciamo uno sforzo in questi giorni, nella prima settimana di agosto e nell’ultima, poi faremo un punto a inizio settembre. Se sarà necessario aspettare un’altra settimana per aprire le scuole lo faremo”
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Le scuole in Campania potrebbero iniziare l'anno scolastico 2021/2022 con una settimana di ritardo per consentire la vaccinazione Covid-19 per tutti gli under 18. Vincenzo De Luca dopo aver inaugurato l'asilo aziendale del Policlinico universitario della Federico II di Napoli, traccia il quadro della ripresa per le attività didattiche in presenza: «La precondizione per riaprire le scuole in presenza è avere tutto il personale vaccinato e in Campania abbiamo vaccinato tutti. L'altra è vaccinare gli studenti. Facciamo uno sforzo in questi giorni, nella prima settimana di agosto e nell'ultima, poi faremo un punto a inizio settembre. Se sarà necessario aspettare un'altra settimana per aprire le scuole lo faremo, l'importante è completare la campagna di vaccinazione in modo tale che i ragazzi potranno tornare a scuola in grande tranquillità».

Il presidente della Regione Campania, che ha annunciato di voler prorogare l'obbligo di mascherine per tutto agosto, spiega poi di essere favorevole all'obbligo di vaccinazione per il personale scolastico «ma grazie a Dio in Campania non ce l'abbiamo perché – ricorda – si sono vaccinati tutti». Poi, l'appello ad aderire alla campagna di immunizzazione: «Approfittiamone per rilanciare l'appello a vaccinarsi tutti, tutti anche sotto i 18 anni. Vacciniamoci tutti – chiede il governatore – se vogliamo tornare a una vita normale sul piano economico, umano e sociale. In questo periodo estivo non perdiamo la testa, se facciamo la ricreazione in queste settimane poi la paghiamo a settembre, ottobre e novembre. Le scemenze dette a Roma hanno creato un clima di confusione che ha rallentato la vaccinazione, ma adesso – sottolinea il presidente della giunta regionale – si sta riprendendo la vaccinazione con grande impegno e i giovani hanno capito che se non ci vacciniamo non torniamo alla vita normale».

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