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Scuole Campania, dopo il Tar caos nei Comuni: alcuni le terranno chiuse

Le ordinanze sindacali comunali su scuole chiuse e DaD restano in vigore, a meno che non richiamino quella regionale o siano ritirate o impugnate.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Bocciata dal Tar Campania l'ordinanza regionale che istituiva la DaD in Campania fino a fine gennaio. Il provvedimento firmato venerdì sera dal governatore Vincenzo De Luca è stato sospeso fino all'udienza dell'8 febbraio e da domani non sarà più valido. Ma nei Comuni che succede? Molti sindaci campani hanno emanato autonome ordinanze sindacali che chiudono le scuole e istituiscono la didattica a distanza per fronteggiare l'aumento dei contagi, tra questi Giugliano in Campania, Castellammare di Stabia, molti comuni del Nolano e del Salernitano.

DaD a scuola, le ordinanze sindacali restano in vigore

In questi casi, le ordinanze sindacali comunali restano in vigore, a meno che non richiamino espressamente quella regionale che è stata sospesa, o che il sindaco del singolo comune non decida di ritirarla, oppure che vengano impugnate al Tar. A Giugliano, per esempio, popoloso comune della provincia di Napoli, il sindaco Nicola Pirozzi, contattato da Fanpage.it, assicura che l'ordinanza comunale che prevede la DaD fino al 15 gennaio “resta in vigore”. Scuole chiuse fino al 15 anche a Castellammare, come confermato dal sindaco Gaetano Cimmino. Nel Nolano in corso invece il confronto tra i sindaci, "Dobbiamo consentire il ritorno in presenza ma in sicurezza e se ci sono le condizioni", scrive il sindaco di Somma Vesuviana, Salvatore Di Sarno. I sindaci della Comunità Montana del Tanagro Alto e Medio Sele (Auletta, Buccino, Caggiano, Campagna, Castelnuovo di Conza, Colliano, Contursi Terme, Laviano, Olivetro Citra, Palomonte), hanno deciso di "sospendere l'attività in presenza fino al 15 gennaio, oltre agli istituti di istruzione superiore anche nella scuola d'infanzia, primaria e secondaria di primo grado".

Qual è il motivo di questa differenza tra Comuni e Regione?

Il nodo sta nel Decreto Semplificazioni (Dl 76 del 2020), convertito in Legge 120/2020, richiamato appunto nell'ordinanza di Giugliano. L'articolo 18, infatti, ha abrogato l'articolo 3, comma 2, del Decreto legislativo 19/2020. In questo modo, ha fatto venir meno i limiti cui era sottoposto il potere di ordinanza sindacale nelle fasi cruciali del contrasto alla diffusione dell'epidemia in corso. I sindaci possono emanare ordinanze sindacali per chiudere le scuole in caso di emergenza o di focolai in città o in particolari quartieri, e attivare contestualmente la DaD.

In base all'articolo 1 comma 9 del Dl 33 del 16 maggio 2020, inoltre, convertito poi in legge 74, i sindaci possono anche “disporre la chiusura temporanea di specifiche aree pubbliche o aperte al pubblico in cui sia impossibile assicurare adeguatamente il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro”. Si tratta in questo caso delle ordinanze sulla chiusura temporanea delle piazze della movida o in particolari giorni di festa.

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