La chiusura delle scuole sarebbe inutile per diversi motivi:
- È ormai dimostrato che nelle scuole, con i sistemi di sicurezza come le mascherine e il distanziamento, la possibilità di contagio è ridotta ad una probabilità bassissima, quindi chiudere le scuole non aiuterebbe a ridurre la possibilità di contagiarsi, mentre aumenterebbe sensibilmente i disagi per i genitori e l'organizzazione familiare e per gli studenti stessi che tornerebbero alla DAD e a tutti i disagi psicofisici che essa ha comportato nel passato e da cui molti ancora faticano a riprendersi.
- Chiudere le scuole ma tenere aperto tutto il resto, dove magari la sicurezza è minore, è decisamente insensato, considerando che l'istruzione è un diritto primario
La motivazione di vaccinare il più possibile e poi riaprirle nemmeno regge perché:
- Purtroppo la protezione della vaccinazione dal contagio cala velocemente dopo i primi 3/4 mesi dalla somministrazione (e si sviluppa completamente dopo almeno 15 giorni dalla prima dose) e quindi, anche assumendo che le scuole siano diffusori di contagio (e non lo sono!), il vaccino non darebbe alcuna garanzia in questi termini.
- La situazione negli HUB vaccinali è vergognosa perché si accede senza prenotazione e c'è un numero limitato di vaccinazioni al giorno e quindi non è nemmeno garantito che si riuscirebbe a vaccinare tutti in due settimane (vaccinazione peraltro su base volontaria!).
Se la preoccupazione è quella di avere troppe assenza tra gli alunni dovuti all'aumento dei positivi, basterebbe eliminare i tamponi e le quarantene preventive ai contatti stretti di positivi in classe e mandare a casa solo il positivo, perché, come dicevo prima, è ormai chiaro che in classe difficilmente ci si infetta.
E comunque dal 10 gennaio, il Governo ha già decretato l'annullamento delle quarantene per i contatti stretti con terza dose e questa garantirà a molti insegnanti che hanno l'obbligo vaccinale e un'alta percentuale di terze dosi, la presenza in classe anche in caso di positività tra gli studenti e i colleghi.
Per quanto riguarda le due sentenze di novembre invece, il TAR ha sancito che le ordinanze che hanno decretato la chiusura delle scuole erano illegittime (e quindi annullate) perché non hanno "tenuto conto della regolamentazione per “fasce” di rischio contenuta nella normativa statale, che aveva già operato, ex ante, il bilanciamento tra diritto alla salute e diritto all’istruzione … curando ove possibile il mantenimento della didattica in presenza per gli alunni più piccoli”.
Dunque, la regione Campania secondo il TAR non si era attenuta alla legge nazionale e ovviamente non lo farebbe nemmeno al momento, viste che limitazioni per la scuola non sono previste in nessuna fascia di rischio e, soprattutto, considerando che la Campania è in zona bianca, che vuol dire "no emergenza".
Ricordo inoltre che nemmeno nei decreti del governo dell'anno scorso era comunque prevista alcuna chiusura fino alla prima media in nessuna zona.
Infine, una parte della motivazione del rigetto del risarcimento danni richiesto in una delle due sentenze è basata sul fatto che la Regione si fosse trovata a gestire qualcosa di "nuovo" e quindi non sapeva di fare qualcosa di illegittimo, situazione che al momento non sarebbe verificata.
Clementina Sasso, coordinamento scuole aperte Campania