Giurano i cadetti della Scuola Militare Nunziatella di Napoli, la cerimonia torna in piazza Plebiscito
Il ministro della Difesa, rivolgendosi ai giovani allievi, chiede loro di essere «testimoni del tempo». E il tempo di chi oggi sceglie di indossare una divisa e giurare fedeltà alla bandiera, continuando parallelamente il percorso di scuola superiore è sicuramente quello che trae spunto e forza da una ispirazione, da una scommessa: cercare in un codice, quello militare, e in una scuola d'eccellenza, la Nunziatella di Napoli, il passaporto per il futuro.
Anno 2021: torna in piazza del Plebiscito il giuramento degli allievi del 234esimo corso della Scuola Militare partenopea, alla presenza del ministro della Difesa Lorenzo Guerini e dei Capi di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Lorenzo Cavo Dragone, e dell'Esercito, generale Pietro Serino. I cadetti dell'antica Scuola, fondata nel 1787 da Ferdinando IV di Borbone hanno dunque potuto tenere una cerimonia pubblica, dopo l' annullamento di quella dello scorso anno a causa della pandemia da Covid-19. L'evento ha inevitabilmente richiamato centinaia di spettatori e di turisti. Particolarmente ammirate le divise storiche della Nunziatella, indossate da un reparto di allievi.
Il Giuramento solenne, avvenuto alla presenza della Bandiera d’Istituto e suggellato con la lettura della tradizionale formula del giuramento, pronunciata dal Comandante della Nunziatella, Colonnello Ermanno Lustrino, sancisce l’ingresso a pieno titolo dei 49 cadetti – quest'anno sono 38 gli uomini e 11 le donne – nei ranghi dell’Esercito Italiano.
Presenti all'evento anche il Comandante per la Formazione, Specializzazione e Dottrina dell'Esercito, Gen. C.A. Salvatore Camporeale e il padrino del corso, medaglia d’oro al valor militare, Gen. C.A. Rosario Aiosa e ovviamente le principali autorità civili: presidente della Regione Campania, sindaco di Napoli e prefetto della città.
L'intervento del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Serino, è stato piuttosto sentito. Ha fatto leva non solo sull'orgoglio di appartenere ad una Scuola Militare così antica e prestigiosa, ma anche sulla necessità di formare delle giovani donne e dei giovani uomini «non corrotti dall'ambizione»:
Oggi, nel giorno nel quale avete giurato fedeltà alla nostra bellissima Italia, voglio parlarvi dei sogni, delle aspirazioni che sicuramente hanno animato la vostra scelta e sostenuto il vostro impegno. Sono stati sogni e aspirazioni sani e positivi, dettati dal desiderio di mettersi alla prova, di sentirsi parte attiva al servizio della Patria, di iniziare un percorso che vi porterà ad una professione, ad una carriera. Sogni sani, perché non corrotti dall’ambizione, la più pericolosa tra i falsi amici che incontrerete nel percorrere la vostra vita.
Aspirazioni genuine, perché frutto della giovinezza, non quella anagrafica, che il tempo vi porterà via, ma quella d’animo, che vi accompagnerà sempre, se decidete di serbarla, di non barattarla in cambio di scorciatoie e successi facili. È su questo – proprio nel giorno nel quale, giurando fedeltà alla Patria, siete diventati cittadini, i più giovani tra i cittadini dell’Italia – che voglio invitarvi a riflettere. Nel percorrere la vita, abbiate cari i vostri sogni e la vostra giovinezza.
L’evento è stato trasmesso in diretta streaming sul sito e sulle piattaforme social dell’Esercito Italiano per consentire a parenti e amici, impossibilitati a partecipare, di condividere con i propri cari un momento così importante nella vita dell’Allievo della Scuola Militare.
L’Esercito Italiano, mediante un concorso pubblico bandito annualmente, offre la possibilità a tutti i ragazzi e le ragazze che abbiano concluso con esito positivo il secondo anno dei licei classico e scientifico di proseguire il triennio di studi presso i licei militari.