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Scoperti i resti della necropoli dell’antica Neapolis: sorpresa sotto al Rione Sanità

La grande scoperta effettuata da un gruppo di ricercatori dell’Università Federico II di Napoli, dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e dall’Università di Nagoya, in Giappone.
A cura di Valerio Papadia
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Una straordinaria scoperta quella effettuata nel cuore di Napoli, è proprio il caso di dirlo: nel sottosuolo è stata trovata una camera funeraria di epoca greca, facente parte dei resti della necropoli dell'antica Neapolis, eretta dai Greci tra la fine del IV e gli inizi del III secolo avanti Cristo. La scoperta è stata effettuata al di sotto del Rione Sanità ed è stata resa possibile grazie a un team di ricercatori dell'Università Federico II di Napoli, dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e dell'Università di Nagoya, in Giappone.

I resti della necropoli greca scoperti grazie ai muoni: cosa sono

I resti della necropoli dell'antica Neapolis, la città che i Greci fondarono nell'VIII secolo avanti Cristo dove sorge l'attuale Napoli, si trovano circa 10 metri al di sotto del livello stradale: un luogo fisicamente inaccessibile. I ricercatori, però, hanno utilizzato una tecnica innovativa, la radiografia muonica, che si serve dei muoni: si tratta delle particelle prodotte nella cascata che segue l’interazione dei raggi cosmici con l’atmosfera terrestre, per ricostruire un’immagine della struttura interna di un oggetto.

"Il rivelatore che abbiamo sviluppato si basa sulle tecnologie che impieghiamo negli esperimenti di fisica subnucleare al CERN, e ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN, che studiano le proprietà dei neutrini e ricercano la materia oscura" ha dichiarato Giovanni De Lellis, ricercatore della Federico II di Napoli e dell'INFN, tra i promotori del progetto.

"I muoni prodotti nell’interazione dei raggi cosmici con l’atmosfera penetrano nei palazzi e nella roccia sottostante e possono attraversarla fino a raggiungere i rivelatori. Tuttavia, a seconda della densità e dello spessore della roccia attraversata, una parte di questi muoni viene assorbita .Dal numero di muoni che arriva sul rivelatore dalle diverse direzioni è possibile stimare la densità del materiale che hanno attraversato. Abbiamo trovato un eccesso nei dati  che si spiega solo con la presenza di una nuova camera funeraria" ha invece spiegato Valeri Tioukov, ricercatore dell'INFN di Napoli.

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