Scoperta una nuova faglia nei Campi Flegrei: si trova al largo di Bagnoli
Negli ultimi due anni, nei Campi Flegrei si è registrato un notevole incremento del sollevamento del suolo e dell'attività sismica, culminata con il terremoto di magnitudo 4.4 dello scorso 20 maggio, la scossa più forte degli ultimi 40 anni. Per questo, la caldera del supervulcano è costantemente monitorato e oggetti di studi, come quello condotto dall'Università Federico II di Napoli e dall'Osservatorio Vesuviano dell'Ingv, che ha portato ricercatori e scienziati alla scoperta di una nuova faglia nei Campi Flegrei: si trova al largo di La Pietra, lungomare di Bagnoli, area Ovest di Napoli al confine con Pozzuoli. Lo studio ha rivelato che la nuova faglia è stata attivata durante il terremoto del 27 settembre del 2023, che ha avuto una magnitudo di 4.2 ed è stato fortemente avvertito dalla popolazione.
Il lavoro degli scienziati, dal nome "Delineation and fine-scale structure of fault zones activated during the 2014–2024 unrest at the Campi Flegrei caldera (Southern Italy) from high-precision earthquake locations", è stato pubblicato sulla rivista specializzata Geophysical Research Letters dell'American Geophysical Union. In questo studio, gli scienziati hanno mappato l'ultimo decennio di sismicità con una nuova tecnica data dall'integrazione di dati sismologici, parametri geofisici ed informazioni geologiche note nell'area di indagine, che fornisce posizioni di terremoti ad alta precisione che ci consentono di svelare le zone di faglia attualmente attivate della caldera interna.
Lo studio è stato condotto da Francesco Scotto di Uccio (Dipartimento federiciano di Fisica E. Pancini), Anthony Lomax (ALomax Scientific, Francia), Jacopo Natale (Università di Bari), Titouan Muzellec (Dipartimento federiciano di Fisica E. Pancini), Gaetano Festa (Dipartimento federiciano di Fisica E. Pancini), Sahar Nazeri (Dipartimento federiciano di Fisica E. Pancini), Vincenzo Convertito (Osservatorio Vesuviano, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), Antonella Bobbio (Osservatorio Vesuviano, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), Claudio Strumia (Dipartimento federiciano di Fisica E. Pancini) e Aldo Zollo (Dipartimento federiciano di Fisica E. Pancini).