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Scontri tra i gruppi della Torretta per il controllo di Chiaia, 4 fermi dopo la sfilata col Kalashnikov

Quattro fermi a Chiaia della Polizia dopo una sfilata armi in pugno: stese e ronde armate tra i clan della Torretta per imporsi su Chiaia.
A cura di Nico Falco
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Immagine di repertorio
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Quattro stese verso le abitazioni di alcuni pregiudicati, oltre a diverse ronde armate, come si vede in uno dei video finiti agli atti, dove la sagoma di un Kalashnikov ben distinguibile spunta da uno scooter: è lo scenario su cui sta lavorando la Squadra Mobile di Napoli (coordinata dalla Procura) che ha portato all'emissione di 5 fermi nei confronti di presunti appartenenti ad un gruppo della Torretta; sullo sfondo, il controllo del racket a Chiaia. Gli indagati si sarebbero resi protagonisti della "sfilata" armi in pugno. Quattro provvedimenti sono stati già notificati, il destinatario del quinto è al momento irreperibile; tra le contestazioni formulate anche quella di associazione mafiosa.

Le stese a Chiaia dai clan della Torretta

Nei giorni scorsi erano stati sottoposti a fermo Giovanni Strazzullo, 36 anni, ed Armando Mastroianni, 39 anni; durante l'udienza di convalida il gip non ha convalidato il provvedimento per mancanza del pericolo di fuga ma ha emesso una ordinanza di custodia in carcere; l'udienza di convalida per gli altri due fermati ci sarà nelle prossime ore mentre proseguono le ricerche del quinto indagato e presunto componente del gruppo.

Gli scontri vedrebbero protagonisti i gruppi locali, legati ai Mazzarella, ed un altro gruppo, vicino invece all'Alleanza di Secondigliano, che sarebbe guidato da Strazzullo e che avrebbe imposto il racket a diversi parcheggiatori abusivi della zona. Il business conteso sarebbe proprio quello dell'indotto illegale che ruota intorno alla movida di Chiaia, in particolar modo della frequentatissima area dei baretti. In questo contesto sarebbero maturate anche le stese del 4, dell'8, del 16 e del 26 luglio.

A Bagnoli la ronda armata in pieno giorno

La vicenda presenta analogie con quanto successo a Bagnoli, dove una decina di ragazzi incappucciati e vestiti di nero hanno sfilato lungo le strade del quartiere mostrando delle armi. Anche per quella storia le indagini sono affidate alla Mobile (col supporto del commissariato locale). Il commando, aveva ricostruito Fanpage.it, non ha esploso nemmeno un colpo ma ha seminato il panico tra i residenti nel pomeriggio di mercoledì scorso, 6 settembre; sarebbe partito dal vicino quartiere di Fuorigrotta e si inquadrerebbe nei contrasti tra i clan locali e quelli di Bagnoli.

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