Campi Flegrei

Sciame sismico Campi Flegrei, Ciciliano incontra i cittadini: “Non c’è risalita magma”

Incontro tra il capo delle Protezione Civile e le autorità locali con i cittadini a Pozzuoli. Nessun rischio imminente, l’allerta resta gialla. E’ possibile che i recenti fenomeni siano stati generati dai fluidi prodotti dal contatto tra magma e acqua.
A cura di Antonio Musella
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Un lunghissimo incontro iniziato intorno alle 18:40 e finito a tarda serata è stato quello che si è tenuto a Pozzuoli, al centro operativo della Protezione Civile a Monteruscello. Da un lato il capo della Protezione Civile, Fabio Ciciliano, i Sindaco di Napoli e Pozzuoli, Manfredi e Manzoni, l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, rappresentato dal direttore dell'Osservatorio Vesuviano, Mauro Antonio Di Vito, la Protezione Civile Regionale, il Prefetto di Napoli, Michele Di Bari, dall'altra i cittadini. Molte le domande e le questioni poste, alcune senza dubbio rilevanti, come le carenze della macchina di assistenza subito dopo la scossa di magnitudo 3.9 di pochi giorni fa, soprattutto nel quartiere napoletano di Agnano. Altre però sono sembrate questioni poste più sotto dettatura di una umana paura che realmente fondate su certezze scientifiche. Tra i vari botta e risposta si sono toccati picchi di complottismo, ma anche scene paradossali.

"Il magma non sta risalendo, ma dobbiamo convivere con le scosse"

Immaginare che il fenomeno dell'attività geotermica dei Campi Flegrei possa arrestarsi è pura fantasia. Fabio Ciciliano, il capo della Protezione Civile, ha dato poche ma precise indicazioni durante l'incontro. Non c'è stato un atteggiamento imbonitore, tutt'altro, il capo del dipartimento ha detto le cose in maniera abbastanza diretta. "Lo sciame sismico che c'è stato con oltre 500 scosse, è del tutto normale – ha spiegato ai giornalisti prima di entrare nella sala pubblica per l'incontro con i cittadini – i parametri e l'analisi dei gas non ci raccontano di nessuna variazione. Il magma non sta risalendo e non abbiamo nessuna indicazione che ci possa far passare dall'allerta gialla a quella arancione". Concetti precisi. Ma al tempo stesso, sulla scorta delle indicazione dell'INGV, Ciciliano ha provato a dare una spiegazione al fenomeno. "Abbiamo sicuramente notato una intensa attività geotermica che ci deve far fare delle riflessioni, sebbene non siamo davanti alla risalita del magma, è possibile che questi fenomeni siano dovuti ai fluidi, ovvero quando il magma va a contatto con l'acqua e produce questi fenomeni" ha sottolineato. Erano centinaia le persone presenti all'incontro, la sala interna era completamente gremita e non c'era posto per uno spillo, nel cortile esterno è stato montato un maxischermo con l'amplificazione, con davanti almeno 200 persone ad assistere all'incontro. In tanti, è stato evidente che la paura e la tensione prevalesse davanti a qualsiasi tipo di risposta scientifica. In molti si sono agitati, in tanti hanno chiesto la parola. Ad Agnano ad esempio ci sono state diverse falle durante l'ultimo terremoto. "Il piano di protezione civile a noi che viviamo a Contrada Pisciarelli, indica che dobbiamo andare come punto di raccolta davanti all'ippodromo di Agnano – ha chiesto una signora al Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi – l'altra notte c'erano 300-400 macchine ma non c'era nessuno. Noi non chiediamo le tende, ma almeno un supporto psicologico, personale della protezione civile che ci possa dare assistenza, anche solo darci informazioni". Il Sindaco ha appuntato tutto e promesso un intervento immediato. Altri, sempre della stessa zona di Napoli, hanno lamentato l'assenza di un supporto psicologico. "Ho più di 60 anni ma ancora non so come comportarmi durante questi eventi" ha detto un signore al microfono. "E' davvero importante avere un supporto psicologico in questi momenti" sottolinea. Alcune persone erano evidentemente scosse dalle nottate, alcune passate in auto, e la paura di una scossa ancora più forte. "L'attività geotermica qui esiste da migliaia di anni ed esisterà per altre migliaia di anni – dice Ciciliano – se qualcuno non vuole sentire le scosse semplicemente deve spostarsi da questa zona". Tremendamente lapalissiano.

La folla all'esterno della sede della Protezione Civile a Pozzuoli (Na)
La folla all'esterno della sede della Protezione Civile a Pozzuoli (Na)

L'assemblea: "Le vie di fuga pronte tra qualche anno"

Dopo la scossa 3.9 sono scattati i piani di protezione civile, non quelli di evacuazione che scattano solo con l'allerta massima, ma quelli di accoglienza. A Pozzuoli le cose sembrano essere andate meglio che a Napoli. Poi c'è il tema degli edifici da sistemare e mettere in sicurezza. Sono stati in molti a chiedere al Sindaco Manzoni quali sono le procedure e qual è l'iter burocratico. A rispondere a molte delle domande c'era Mauro Antonio Di Vito, direttore dell'Osservatorio Vesuviano dell'INGV. "Adesso non ci sarà un'eruzione, ve lo dico io – rassicura il pubblico – in futuro ci potrà essere perché è un vulcano attivo". Il sismologo ha parlato con dati alla mano e ha provato a spiegare anche i fenomeni dell'ultima settimana. Dal pubblico però spesso è stata la paura a dettare le parole. E' andato così in scena un siparietto con ha fatto strappare più di qualche sorriso. "La maggior parte delle scosse sono state di magnitudo bassissima, inferiore a 1 – dice De Vito – molto di meno tra 1 e 2". A quel punto viene interrotto da una signora del pubblico: "La differenza è poca tra 1 e 2" dice. "No signora non è poca, è 30 volte più forte tra 1 e 2 come energia" risponde De Vito. "No, è poca, è poca" ribatte la signora. "Va bene signora se lei dice che è poca, faccia la sismologa e venga a lavorare da noi che la accogliamo volentieri" ha replicato il direttore dell'Osservatorio Vesuviano. Toni più accesi quando si è parlato delle vie di fuga, ad oggi una delle lacune più grandi dell'intero piano che riguarda i Campi Flegrei. Ciciliano senza giri di parole ha ammesso: "Noi non possiamo fare le pizze, bisognerà attendere, le vie di fuga saranno pronte tra qualche anno, nel frattempo abbiamo i piani di protezione civile". Dalle prime file si sono levate risate sarcastiche rispetto ai tempi di realizzazione delle opere riguardanti le vie di fuga. "Non c'è molto da ridere – ha sbottato Ciciliano – perché i piani di protezione civile esistono proprio per far fronte alla contingenza dell'attesa della realizzazione di queste opere". Nell'assemblea c'è stato posto anche per l'idea di complotti, come gli interventi sugli esperimenti geotermici nell'area di contrada Pisciarelli, o sulle autorizzazioni alle trivellazioni che furono bloccate 9 anni fa. Insomma, a parte l'oggettività della situazione, la preoccupazione di cittadini e istituzioni, le rassicurazioni sullo stato complessivo dell'attività geotermica, la paura sembra essere l'elemento principale che ancora oggi attraversa la popolazione della zona. Ed evidentemente anche gli incontri pubblici, importantissimi e assolutamente necessari, che raramente si sono registrati in passato, poco possono fare contro questo disagio.

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