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Schiaffi e insulti ai bambini nell’asilo, maestra condannata a 3 anni e 4 mesi

La vicenda a Parete, in provincia di Caserta, emersa dopo la denuncia di una mamma. La genitrice aveva cucito un registratore nel vestitino del bimbo.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Immagine di repertorio
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Schiaffi e insulti ai bimbi piccoli. Condannata a tre anni e quattro mesi di reclusione la maestra 48enne accusata di maltrattamenti nei confronti di alcuni alunni della scuola paritaria "Il Giardino dell'Infanzia" di Parete, piccolo comune in provincia di Caserta. La vicenda esplosa un anno fa, a giugno 2023, dopo la denuncia di una mamma. Il tribunale di Napoli Nord ha disposto anche l'interdizione dalla professione di insegnante e l'applicazione della detenzione domiciliare.

La maestra dovrà risarcire famiglie e scuola

La maestra dovrà anche risarcire le famiglie e la scuola. È stata, infatti, condannata dal giudice al pagamento di un risarcimento nei confronti delle parti civili, ovvero i genitori dei bambini e la stessa scuola. Cifra che dovrà poi essere quantificata. Le indagini e il processo sono scaturiti dalla denuncia presentata nel giugno 2023 dalla madre di un bimbo. La donna era preoccupata per il comportamento del figlioletto di 3 anni che non voleva più andare a scuola. Si era quindi rivolta alle forze dell'ordine per chiedere di verificare se stesse accadendo qualcosa di anomalo nell'istituto, che nella vicenda è parte lesa.

Una mamma cucì un registratore nel vestito del figlio

Insospettita dalla situazione, la giovane mamma aveva escogitato anche un espediente: cucire un registratore nel vestitino del bambino, trasformandosi quindi in una sorta di investigatrice. Gli audio sono poi stati consegnati alle forze dell'ordine. Grazie alle immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza interne della scuola, sarebbero venuti poi alla luce maltrattamenti che sarebbero stati commessi dalla maestra 48enne ai danni dei piccoli alunni.

I bambini, secondo quanto ricostruito, sarebbero stati colpiti con schiaffi sul viso e sul corpo, spintoni, calci, strattoni, e offesi con epiteti tipo "scemo" o "cretino". Pochi mesi dopo la denuncia, a settembre, i carabinieri notificarono alla insegnante la misura della sospensione per dodici mesi dall'attività lavorativa emessa dal gip del tribunale di Napoli Nord.

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