Scappato dal carcere minorile facendo un buco nel muro, latitante preso dopo un anno
Dall'ottobre 2023, quando era evaso dal carcere, aveva fatto perdere le sue tracce. Le manette sono scattate ieri, 23 gennaio, dopo oltre un anno di latitanza: a finire agli arresti Gennaro De Martino, 26 anni, figlio di Salvatore De Martino alias "capa ‘e guerra", ritenuto contiguo al clan De Luca Bossa di Ponticelli e ucciso in un agguato nel 2021.
Il 26enne è stato bloccato dalla Polizia di Stato in esecuzione di un provvedimento di determinazione di pene concorrenti, poiché condannato a 4 anni, 2 mesi e 10 giorni di reclusione per maltrattamenti in famiglia, porto di armi e oggetti atti ad offendere e lesioni e resistenza pubblico ufficiale, reati commessi quando era ancora minorenne. La sua fuga risale al 25 ottobre 2023, quando era detenuto nel carcere minorile di Airola, in provincia di Benevento; in quella circostanza era riuscito a scappare facendo un buco nel muro nella sua camera di pernottamento. Dopo le formalità di rito il giovane è stato condotto nella casa circondariale di Poggioreale.
Il padre di De Martino, Salvatore, era morto a seguito di un agguato scattato in pieno giorno l'11 agosto 2021 nel Rione De Gasperi di Ponticelli; il 45enne era deceduto poco dopo l'arrivo nell'ospedale Villa Betania, in quell'agguato era rimasto gravemente ferito l'uomo che si trovava con lui. I parenti di De Martino, dopo aver saputo del decesso, avevano devastato l'ospedale.
Su quell'agguato all'epoca erano due le principali piste investigative: una epurazione interna del clan De Luca Bossa, in risposta al diniego di pagare il pizzo sullo spaccio di stupefacenti, o un attacco da parte dei rivali dei De Micco, il cui capoclan, Marco De Micco, era stato scarcerato nel marzo precedente.