Scandalo tessere Pd, Boccia si dimette da commissario: “Gruppi iscritti con stessa carta di credito”
Francesco Boccia è notoriamente un uomo politico assai mite, eppure gli sono bastati meno di 6 mesi da commissario regionale del Partito Democratico in Campania per arrivare a dei picchi di invettiva forse mai raggiunti nella sua carriera politica. Ha rassegnato le dimissioni, come ha spiegato ai giornalisti: "Per fare finalmente la campagna congressuale per Elly Schlein anche in Campania".
Ma prima di andare via ha descritto in maniera impietosa lo stato del partito in Campania e, infine, ha attaccato direttamente Gennaro Oliviero, presidente del consiglio regionale della Campania e deluchiano di ferro, schierato con la mozione di Stefano Bonaccini, indicandolo come uno dei responsabili del "caso Caserta". Appena 24 ore prima delle dimissioni di Boccia infatti, la commissione congressuale di Caserta aveva bocciato il tesseramento. Nelle motivazioni, mostrate in anteprima da Fanpage.it, si parla chiaramente di richieste di tessere al Pd provenienti da esponenti della destra e iscritti ad altri partiti.
"Inaccettabili i sultanati e le combriccole che allontanano la gente per bene"
"Data la fase congressuale non ho gli strumenti per fare pulizia" ha spiegato Boccia nella conferenza stampa in cui ha annunciato le dimissioni da commissario del Pd in Campania. "Non possono esserci i sultanati locali, sono inaccettabili i gruppetti locali organizzati come combriccole contrapposte che si fanno la guerra allontanando le persone per bene dal partito" ha detto Boccia parlando dei casi di tesseramento dopato.
"Non è normale trovare gruppi di persone iscritte che non hanno alcun rapporto tra loro collegate tutte alla stessa carta di credito" ha continuato Boccia. Sulla situazione specifica di Caserta: "Sono indignato e preoccupato per quello che sta avvenendo a Caserta, mi risulta che gli iscritti esclusi non avevano una storia personale e politica adeguata al Partito Democratico – ha tuonato l'ex commissario Pd – con Elly Schlein c'è un'energia rigeneratrice che spazzerà via tutto questo".
Poi l'appello diretto alle mozioni di Bonaccini, Cuperlo e De Micheli, per prendere le distanze da questi fenomeni. Appare chiaro come lo scandalo di Caserta sia probabilmente solo la punta dell'iceberg di una situazione di grave irregolarità rispetto al tesseramento in Campania in vista del congresso dem e di inquinamento del dibattito politico interno.
"Chiedessero a Oliviero cosa sta succedendo a Caserta"
Gennaro Oliviero, presidente del consiglio regionale della Campania, schierato con la mozione di Stefano Bonaccini, è finito nel mirino di Boccia. Il consigliere regionale di Caserta negli ultimi mesi si era lasciato andare a dichiarazioni quanto meno discutibili, sia nell'aver ammesso di non aver fatto campagna elettorale per il Pd alle elezioni politiche del settembre scorso, sia dichiarando che il numero anomalo di tessere registrate in provincia di Caserta farebbero parte di un clima di grande e improvvisa partecipazione popolare alla vita del partito.
"Il presidente Oliviero non ha proprio fatto la campagna elettorale per le politiche per il Partito Democratico, ma io mi occuperò del presidente Oliviero durante la campagna congressuale" ha avvertito Boccia. Ed ancora: "Oliviero ha rivendicato in una intervista che l'esplosione delle iscrizioni è legata a questa passione improvvisa, evidentemente ha degli strumenti che io non ho".
Poi l'appello alla mozione di Bonaccini a fare chiarezza proprio sull'operato di Oliviero: "Mi auguro che i suoi compagni di partito e di mozione gli chiedano conto, sono sicuro che Pina Picierno gli chiederà conto di cosa succede a Caserta visto il ruolo importante che ha". La Picierno è stata indicata da Bonaccini come vice segretario ed è originario proprio del casertano. Infine, il mite Boccia, invita i giovani a ribellarsi al sistema dei signori delle tessere: "Purtroppo questi comportamenti fanno credere che questa terra sia tutta così e non è vero, per questo dico ai giovani ribellatevi".
Picierno: "Nessuno spazio agli opportunisti"
L'europarlamentare del Partito Democratico Pina Picierno risponde a stretto giro alle sollecitazioni lanciate da Boccia nell'annunciare le sue dimissioni da commissario regionale del Partito Democratico. La Picierno, casertana di origine, è stata designata da Stefano Bonaccini come vice segretaria in caso di affermazione alle primarie dell'attuale governatore dell'Emilia Romagna.
"Ringrazio la commissione provinciale di Caserta, rappresentata con tutte le 4 mozioni congressuali, che ha inteso affrontare con serietà e condivisione la questione. Un impegno che riguarda anche l'individuazione di possibili anomalie o tentativi di inquinamento. E voglio ribadire ancora una volta che per me e per la mozione Bonaccini non esistono zone di tolleranza. E dico all’ex commissario e coordinatore della mozione Schlein, Francesco Boccia, che usare strumentalmente questa discussione non rende onore alla battaglia per la legalità che dovremmo condurre insieme, indipendentemente dal posizionamento congressuale – continua Pina Picierno – perché non trovino spazio nel nostro partito avventori occasionali portati dal vento della convenienza o peggio ancora dell’opportunismo".
La Picierno ricorda anche il suo impegno sul territorio per la legalità e la trasparenza all'interno della vita di partito e nella società, ma invita a non generalizzare.
Sono la prima, fin dalla nascita del PD, che ha denunciato questi fenomeni, che ciclicamente si sono presentati. I problemi devono essere focalizzati e circoscritti per essere affrontati in modo efficace. Ogni tendenza a generalizzare è, invece, un ostacolo alla risoluzione dei problemi e può addirittura contribuire ad acuire le difficoltà. Ciò non significa sottovalutare, ma esercitare la capacità di intervenire con attenzione e precisione, per tutelare l'onorabilità di chi, con fatica, quotidianamente lavora nelle istituzioni e nella società alla costruzione di una forza sana e progressista in terra di lavoro. Il Pd possiede gli anticorpi necessari ad espellere qualsiasi virus, grazie al lavoro di Franco Roberti e di tutti gli organi preposti
Ogni speranza di fare luce sull'ennesimo scandalo legato al congresso del Partito Democratico in Campania, viene unanimemente riposta in Franco Roberti, europarlamentare e ex procuratore nazionale antimafia, che è al vertice della commissione regionale per il congresso del Pd.