Scampò all’attentato, muore lo stesso giorno trent’anni dopo. Il figlio: “Tanto dolore”
Un destino beffardo quello di Aniello Rozza, il 67enne morto insieme alla moglie Virgilia Iovino (65) e alla madre Santina Di Riggi (92), nell'incidente stradale che si è verificato a Eboli, nel Salernitano, nella notte tra sabato 1 e domenica 2 luglio. Sì perché esattamente 30 anni fa, il 2 luglio del 1993, Rozza era scampato all'attentato contro alcuni militari italiani al Check Point Pasta a Mogadiscio, in Somalia, in cui persero la vita tre soldati. Rozza, elicotterista in missione per conto delle Nazioni Unite, si trovava proprio sul posto, nella capitale somala, quando alcuni miliziani attaccarono un convoglio italiano che si trovava a Mogadiscio proprio nell'ambito della missione condotta dall'Onu.
Il figlio e nipote delle vittime: "Profonda tristezza"
La crudele sorte di Aniello Rozza ha voluto che, proprio in quel giorno, trent'anni dopo, il 67enne – originario della provincia di Napoli ma residente ad Agropoli, in Cilento – trovasse la morte in un incidente, insieme alla moglie e alla madre: Rozza era alla guida della sua auto quando, per cause ancora in corso di accertamento, sulla Statale Tirrenica, ha impattato un guardrail nei pressi di una rotonda. L'auto si è ribaltata più volte: inutili, purtroppo, i soccorsi per tutti e tre.
Il figlio di Aniello Rozza e Virgilia Iovino, nonché nipote di Santina Di Riggi, sui social ha scritto un messaggio per informare quanti li conoscevano della morte dei suoi cari:
Buongiorno a tutti io sono il figlio di Aniello. A malincuore e con profonda tristezza vi informo che a causa di un tragico incidente stradale avvenuto ieri 2 luglio é venuto a mancare il mio papà Aniello Rozza, mia madre Iovino Virgilia e mia nonna. Appena possibile informeremo sulla data dei funerali. Grazie di cuore a tutti