Scampia, crollo alla Vela Celeste: cede un ballatoio, due morti e 13 feriti gravi tra cui 7 bambini
Nella serata di lunedì 22 luglio, poco dopo le ore 22.30, si è verificato il crollo di un ballatoio tra il secondo ed il terzo piano della Vela Celeste, una delle ultime ancora in piedi a Scampia, periferia Nord di Napoli. Il cedimento strutturale ha coinvolto anche i ballatoi del secondo e del primo, quindi si è trattato di una sorta di "crollo a catena". Il bilancio è orribile: due morti, 13 feriti fra i quali 7 bambini. Due bimbi versano in gravissime condizioni.
I minori sono stati condotti in codice rosso dal 118 all'ospedale pediatrico Santobono, hanno tra un massimo di 8 e un minimo di appena 2 anni di vita. Due bimbe ricoverate, una di di 7 e una 4 anni, sono purtroppo giudicate «in gravissime condizioni per lesioni multiple del cranio e, attualmente, sono ricoverate in rianimazione con prognosi riservata» si legge nel bollettino medico dell'ospedale Santobono.
Le cause che hanno portato al cedimento del ballatoio sono oggetto di analisi di Vigili del Fuoco e Polizia. Aperta un'inchiesta della Procura di Napoli, ipotesi omicidio colposo. Ci sono circa 800 persone sfollate, di cui ben 300 minori e 71 invalidi. Solo 300 inquilini della Vela potranno ritornare nelle loro case entro la sera di martedì. Si aggiunge quindi anche un dramma sociale di complessa gestione.
Fra gli sfollati comprensibile rabbia e scoramento. Alcune delle persone che erano state temporaneamente allocate in una grossa tenda in strada, come atto di protesta verso la situazione e il caldo forte all'interno della tenda, hanno occupato la nuova sede di Scienze Infermeristiche dell'Università Federico II, ubicata sempre sul viale della Resistenza.
Crollo alla Vela Celeste di Scampia, due morti e 13 feriti
Le vittime della tragedia alla Vela Celeste di Scampia sono Roberto Abbruzzo, 28 anni, macellaio della zona, sposato e padre di una bimba piccola e Margherita Della Ragione, 35 anni, legati da vincolo di parentela. Un'altra ragazza ferita, di 25 anni, è ricoverata in gravi condizioni all'ospedale Cardarelli, dove sono state portate anche altre due donne. Un giovane 28enne trasportato all'ospedale San Paolo di Fuorigrotta, due donne di 35 e 54 anni al Pronto Soccorso del Cardarelli in condizioni meno gravi.
La storia della lite sul ballatoio prima del crollo
Subito dopo il fatto si può dire che quasi tutta Scampia è scesa di casa per vedere cosa fosse accaduto. Numerose dirette su TikTok hanno descritto l'accaduto in tempo reale. Inizialmente, sentendo urla disperate, qualcuno aveva pensato ad una rissa tra famiglie, poi è stato più chiaro quando si è sparsa tra gli stradoni del quartiere della periferia Nord la voce del crollo e della tragedia.
In effetti la circostanza della lite sul ballatoio è riemersa qualche ora più tardi: secondo alcuni testimoni ci sarebbe in effetti stata. Che vi sia un nesso di causa ed effetto tra la lite sul ballatoio e il crollo di quest'ultimo è tutto da appurare e la Procura non conferma alcunché in tal senso.
Il vertice in Prefettura e l'inchiesta della Procura
Nella notte sono state effettuate prime verifiche da parte dei vigili del fuoco sulla stabilità dell'edificio nel suo complesso. I pompieri hanno evacuato con l'autoscala parte dei condomini, ma non tutti. Per quelli ai piani alti è servito un percorso di sicurezza ad hoc. La Vela Celeste è stata infine svuotata e cinturata ed è stato inibito l'accesso. Disposti, come da prassi, i servizi anti-sciacallaggio, per evitare che a qualcuno venga l'idea di introdursi nelle case sgomberate velocemente per depredarle. È stata allestita nella mattinata del 23 luglio una tendopoli per far fronte alla primissima emergenza. Autorizzato solo in alcune aree non interessate dal crollo il prelievo di oggetti personali all'interno delle case.
Il sindaco Gaetano Manfredi da subito ha seguito le fasi dei soccorsi e gli approfondimenti che chiariranno le circostanze che hanno portato al grave fatto. Il prefetto Michele Di Bari ha convocato una riunione in Prefettura a Napoli attivando il Ccs, centro coordinamento soccorsi. Sul posto si sono recati nella notte anche il presidente della Municipalità 8 Nicola Nardella e gli assessori comunali Laura Lieto (Urbanistica) e Antonio De Iesu (Polizia Municipale).
Nella mattinata di martedì 23 luglio vertice al Palazzo di Governo. La Procura della Repubblica di Napoli, coadiuvata dalla Polizia Scientifica che ha fatto i rilievi insieme ai Vigili del Fuoco, ha aperto un'indagine giudiziaria sulle cause del crollo.
Nella notte il sindaco Manfredi si è poi recato fisicamente sul posto. Questa la sua dichiarazione:
Siamo profondamente addolorati. I nostri servizi sociali stanno fornendo assistenza ai residenti e i tecnici stanno completando i rilievi di sicurezza.
Ora è il momento del dolore per chi è rimasto vittima e della speranza per chi è rimasto ferito a cominciare dai bambini, ma proprio per loro voglio anche subito ribadire che il nostro progetto di riqualificazione delle Vele non si ferma e l'impegno per Scampia sarà ancora più forte di prima.
La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha espresso cordoglio e solidarietà ai parenti delle vittime e dei feriti, idem il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca che si è recato al Santobono per visitare i bimbi feriti. Molte le reazioni politiche sulla vicenda. Nel pomeriggio il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha telefonato al sindaco di Napoli per esprimere solidarietà a parenti delle vittime e feriti.
In segno di lutto per la tragedia di Scampia sono state esposte le bandiere a mezz'asta ai balconi di Palazzo San Giacomo e del Palazzo di Via Verdi, sedi della Giunta e del Consiglio Comunale di Napoli. Nel giorno dei funerali delle vittime sarà proclamato il lutto cittadino a Napoli.
Cos'è e dov'è la Vela Celeste di Scampia
La Vela Celeste (o Vela B) è in Viale della Resistenza a Scampia. A differenza delle altre costruzioni "gemelle", strutture di edilizia popolare negli anni assurte a simbolo del degrado, della "Gomorra" dell'area Nord di Napoli, la Celeste non deve essere abbattuta.
Le persone saranno trasferite in case nuove e degne di questo nome ma per la Vela Celeste è prevista una rigenerazione urbana, con lavori già iniziati e da concludersi nel 2026. L'opera di riqualificazione e rigenerazione era iniziata con lo "stripping", vale a dire la fase di demolizione mirata che prevede la rimozione di sporgenze non più necessarie come garage, cantine e porticati. Obiettivo: riconfigurare completamente gli spazi interni per adattarli alle nuove funzioni, opere finanziate coi soldi del Piano Periferie e del Pnrr. Il sindaco di Napoli ha fatto sapere che il piano «non si fermerà».