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Caso Scabec, in Rai non andranno più in onda le commedie di Buccirosso, Lello Arena e Rivieccio

L’assessore regionale Marchiello al Question Time: “Il Cda Scabec ha sospeso la messa in onda delle commedie prevista per marzo 2022”.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Lello Arena, Carlo Buccirosso e Gino Rivieccio
Lello Arena, Carlo Buccirosso e Gino Rivieccio

"La Scabec ha sospeso la messa in onda delle commedie realizzate da Rai Com", grazie ad un finanziamento di mezzo milione di euro della società partecipata regionale, e la questione è stata "affidata ad un legale". Lo ha detto oggi l'assessore regionale Antonio Marchiello, rispondendo al Question Time del consigliere Severino Nappi (Lega). Si tratta di cinque commedie teatrali, registrate il 9 settembre scorso, quattro presso l'Auditorium Rai e una presso il Teatro Trianon Viviani di Napoli, che sarebbero dovute andare in onda nel mese di marzo 2022 e che vedono tra gli autori personalità del calibro di Carlo Buccirosso, Lello Arena e Gino Rivieccio, come riportato da La Repubblica.

"Le commedie dovevano valorizzare i teatri minori"

Il contratto stipulato dalla precedente amministrazione di Scabec, guidata da Antonio Bottiglieri, ex dirigente Rai, aveva lo scopo di “valorizzare i cosiddetti teatri minori delle aree interne” della Campania. Ma il nuovo Cda, presieduto da Assunta Tartaglione, aveva sollevato dubbi sul raggiungimento degli obiettivi. “L’attuale CdA – ha spiegato l'assessore Antonio Marchiello, rispondendo al consigliere Severino Nappi (Lega) – ha analizzato le dette convenzioni, sospendendo la messa in onda delle commedie prevista per marzo 2022”.

Una vicenda che fa il paio con quella delle 12 puntate della trasmissione Rai Com Check-Up, delle quali è stato già registrato il primo ciclo, e costate alla Scabec in questo caso 600 mila euro. Nelle intenzioni, l'idea era quella di valorizzare la Scuola Medica Salernitana e la Dieta Mediterranea. Ma, dopo aver visionato le prime puntate già andate in onda, il nuovo Cda Scabec, guidato da Tartaglione, ha evidenziato che “è emerso chiaramente che gli impegni assunti da Rai Com non sono stati assolti. Nello specifico, non è stata valorizzata né la scuola medica salernitana né tantomeno il progetto Dieta Mediterranea i cui temi – ad avviso dell'ex amministratore – giustificavano la collaborazione con la Rai. Non vi è stata menzione né all'inizio né alla fine del contributo fornito da Scabec e dalla Regione per la realizzazione delle puntate”.

Aperti contenziosi con la Rai Com

“Della vicenda – ha detto oggi Marchiello nella relazione – gli uffici regionali hanno appreso a seguito di recente informativa del CdA di nuovo insediamento. Da quanto si è appreso sembra che la criticità sia nella sbagliata esecuzione di una idea che poteva essere attinente: i programmi avrebbero dovuto diffondere in diversi modi la cultura campana nelle sue diverse declinazioni, incluse quella culinaria e della dieta mediterranea. Per quanto riguarda il contratto riferito alla trasmissione Check-up si è provveduto ad una contestazione per inadempienza contrattuale ed entrambe le questioni sono state affidate ad un legale”.

La Regione: “Il deficit di Scabec dovuto a Covid e lockdown”

Nella lunga relazione di risposta al Question Time, la Regione Campania, risponde ai dubbi sollevati in questi giorni sulla gestione della Scabec, e in particolare delle assunzioni con i contratti a tempo determinato, finiti sotto i riflettori anche della Procura di Napoli, che ha acquisito atti relativi al periodo 2010-16. Per quanto riguarda le “criticità” emerse nel progetto di bilancio 2021 della Scabec, evidenziate nella relazione di Tartaglione, per “impegni e contratti per 2,8 milioni senza adeguata copertura economica”, Palazzo Santa Lucia spiega che:

“Talune criticità – già evidenti – sono ricollegabili alla situazione scaturente dell’emergenza sanitaria da COVID 19 e dalle catastrofiche conseguenze che il lock down ha avuto sulla programmazione delle attività turistico culturali ha trascinato anche la Scabec in un improvviso stravolgimento delle proprie attività con conseguenze sia sull’organizzazione delle stesse sia sulle risorse economiche e sul bilancio”.

“Dopo il 2020, anche il 2021 a causa della pandemia è stato un anno in cui non vi è stata alcuna possibilità di programmare stante l’incertezza delle modalità di apertura ed organizzazione degli eventi al contempo, lo stallo del comparto turistico culturale ha anche generato una crisi economica molto grave dello stesso settore”. “Gli effetti della pandemia – conclude – hanno determinato un totale azzeramento degli introiti attesi e preventivati rispetto all’importante fase di crescita che attraversava la Scabec”.

“Numero assunzioni a tempo determinato è coerente”

Sulla questione delle 46 assunzioni la Regione spiega che “la crescita del numero del personale dipendente è dovuta a un incremento dei contratti a tempo determinato, insistenti sui singoli progetti”. “Lo squilibrio rispetto alle attività” sarebbe emerso “nel 2020, esercizio segnato dalla pandemia”. Inoltre, “alla luce dell’aumento di attività poste in essere dalla Scabec e dell’aumento di fatturato, passato da 8 a 15 milioni (dati di bilancio 2015 e bilancio 2020), il numero di addetti a diverso titolo impegnati è considerato dall’ente coerente”.

Mentre “sulla risoluzione di 16 rapporti di lavoro, risulta che la società ha ritenuto di dover disporre la cessazione dei rapporti di lavoro che non trovavano titolo in una previa procedura selettiva, imposta dalla disciplina vigente in materia di società partecipate con espressa comminatoria di nullità dei relativi contratti in caso di violazione”.

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