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“Alla Scabec assunzioni gonfiate, adesso vogliamo vedere le carte” parla Nappi (Lega)

Il consigliere regionale della Lega Severino Nappi: “Faremo un’attività ispettiva. Non ci possono essere 46 contratti a termine su 48 in un’azienda”
Intervista a Severino Nappi
professore di Diritto del Lavoro e consigliere regionale della Lega Campania
A cura di Pierluigi Frattasi
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“La Scabec ha un buco in bilancio di quasi 3 milioni di euro e la colpa non può certo essere del Covid, come Vincenzo De Luca vorrebbe farci credere. Quanto piuttosto, forse, della cattiva amministrazione che ha caratterizzato la società nella precedente gestione. Lo dice espressamente la nuova presidente del Cda Assunta Tartaglione, quando nella sua relazione inviata anche al governatore della Campania, lo scorso gennaio, parla di ‘impegni e contratti per 2,8 milioni senza adeguata copertura economica emersi nel progetto di bilancio 2021' ed evidenzia una serie di criticità”. Non ha dubbi Severino Nappi, consigliere regionale della Lega in Campania, professore di Diritto del Lavoro, nonché ex assessore regionale al Lavoro nella giunta Caldoro, che ha presentato un'interrogazione in consiglio regionale per chiedere chiarimenti sulla vicenda Scabec.

L'interrogazione di Severino Nappi alla giunta De Luca

I conti della Scabec, società partecipata della Regione Campania che si occupa di promozione della Cultura, sono finiti negli ultimi giorni anche sotto i riflettori della Procura di Napoli, che ha aperto un fascicolo conoscitivo, al momento senza indagati né ipotesi di reato, sulla questione delle assunzioni, nel periodo 2010-2016. Ben 46 i contratti a tempo determinato stipulati dal 2016 ad oggi, con stipendi mensili anche di oltre 8mila euro al mese lordi. Mentre quelli a tempo indeterminato sono solo due. Oggi, 25 marzo 2022, sono arrivate le risposte a Nappi nel Question Time, lette in aula dall'assessore alle Attività Produttive Antonio Marchiello. “Una risposta che non ci soddisfa per niente – spiega Nappi a Fanpage.it – De Luca, che ha la delega alla Cultura, non si è presentato. La sua difesa non solo fa acqua da tutte le parti, ma fa emergere con chiarezza l’esistenza di gravi motivi di preoccupazione sulla correttezza della gestione societaria”.

Perché?

In primo luogo, De Luca ci ha fatto riferire in aula che il buco di bilancio di Scabec dipenderebbe dalla pandemia. Ma il 21 gennaio il nuovo presidente del Cda della società ha scritto proprio a lui, segnalando un buco di bilancio già accertato, che nasce da impegni e contratti stipulati senza adeguata copertura finanziaria. Non solo.

Che altro c'è, dunque?

C'è un enorme problema di responsabilità politica da chiarire. De Luca ci fa dire che gli organi politici non intervengono nella gestione delle aziende e le scelte afferiscono agli uffici amministrativi della società partecipata. Ma poi basta leggere, per esempio, il verbale del Cda del 25 maggio 2017, per scoprire che l'ex presidente Scabec riferisce al Cda di aver avuto precise indicazioni direttamente da De Luca di non ricorrere ai concorsi per le assunzioni, ma alle short list.

Tra i primi atti del nuovo Cda c'è stata la rescissione anticipata di 16 contratti, perché assunti, ha spiegato la giunta regionale, senza “previa procedura selettiva”. Che ne pensa?

Non è così. La dichiarazione che De Luca ha fatto riferire in consiglio regionale dal suo delegato è smentita dall’ennesimo avvocato esterno da loro stessi incaricato, infatti, i contratti con la Scabec sono nulli non soltanto per le procedure selettive, ma anche perché stipulati in assenza di idonea causale e per eccedenza dei mesi della durata dei contratti a termine, che possono essere rinnovati al massimo per un periodo di 36 mesi. E quindi non si comprende il metodo adottato per scegliere chi tenere dentro e chi mandare via. Per carità, qui nessuno vuole puntare il dito contro i dipendenti, che sono vittime di un meccanismo di precariato concorsuale, perché si è deciso di non indire un concorso pubblico.

Il numero di 46 contratti a termine, dovuti a progetti, per la Regione è considerato “coerente”. Qual è il suo giudizio?

In una società, privata e tanto meno pubblica, ci sono percentuali di legge da rispettare che stabiliscono che i contratti a tempo determinato debbano essere soltanto una piccola parte del totale. Nel caso della Scabec, i contratti a tempo determinato sono 46 su 48. Da approfondire anche la posizione del dirigente assunto a circa 90mila euro l’anno. Per parte mia, avvierò un’attività ispettiva che è prevista dallo statuto della Campania.

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