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Scabbia a Villa dei Fiori di Acerra: “Quattro operatori sanitari contagiati”

Segnalati quattro casi di scabbia nella clinica di Acerra. Borrelli (Avs): “Bisogna tutelare la salute dei lavoratori”
A cura di Pierluigi Frattasi
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immagine di repertorio
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Casi di scabbia nella clinica Villa dei fiori di Acerra, una casa di cura convenzionata con l'Asl Napoli 2 Nord. Quattro operatori sanitari, due ausiliari, un infermiere e un fisioterapista, hanno contratto la malattia infettiva causata dall'acaro Sarcoptes scabiei, che provoca un intenso prurito e lesioni cutanee. Secondo gli ultimi aggiornamenti, sarebbe stato riscontrato anche un quinto caso relativo a un operatore del Pronto Soccorso. I cinque sono attualmente a casa in malattia, in attesa di guarire.

Allarme tra dipendenti e pazienti

La notizia ha destato preoccupazione e allarme tra i pazienti e i familiari della struttura, che ospita persone anziane e fragili, spesso affette da patologie gravi e immunodepressione. La direzione dell'Asl Napoli 2 Nord ha avviato le opportune verifiche per accertare l'entità e le cause del contagio, e per adottare le misure necessarie a prevenirne la diffusione. Tra queste, la disinfezione degli ambienti e degli oggetti, il lavaggio a caldo dei vestiti e della biancheria, il trattamento con creme o lozioni antiparassitarie dei soggetti infestati e dei loro contatti stretti.

A sollevare il caso è stato il deputato di Alleanza Verdi Sinistra, Francesco Emilio Borrelli, che ha chiesto informazioni alla direzione dell'Asl e ha espresso la sua solidarietà ai lavoratori colpiti:

“Ho chiesto subito informazioni alla direzione dell’Asl Napoli 2, presso la quale la struttura è convenzionata, che ha ricevuto anche altre segnalazioni sul caso e sta verificando la circostanza. Ho chiesto altresì che vengano adottati subito i provvedimenti necessari a chiarire se ci siano altri casi di scabbia che coinvolgano i lavoratori o i pazienti per evitare la diffusione della malattia, oltre a chiarimenti in merito alle cause che abbiamo generato questi contagi. E’ bene ricordare che alcuni di questi lavoratori operavano anche in reparti come il Pronto soccorso e il Suap con pazienti gravi in stato di coma e immunodepressi e per questo è indispensabile monitorare costantemente la situazione per evitare danni ulteriori alle persone ricoverate”.

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