Santo Romano ucciso a 19 anni, un audio avvertì il killer 17enne: “Non tornare a casa, ti cercano”
"Non tornare a casa, ci sono i carabinieri, ti stanno cercando…". Un audio avrebbe avvertito il killer 17enne di Santo Romano, il calciatore di 19 anni ucciso la notte tra il 1 e il 2 novembre scorsi in piazza Raffaele Capasso a San Sebatiano al Vesuvio, a pochi metri dal municipio. Su quel messaggio di una chat istantanea, assieme ad altri elementi, adesso indagano gli investigatori che stanno cercando di ricostruire quanto accaduto in quella tragica notte, nella quale il 19enne ha perso la vita, sembrerebbe a seguito di una lite per futili motivi, una scarpa sporcata da un pestone. A riportare l'audio è il giornale Il Mattino del 5 novembre. Gli investigatori stanno cercando di ricostruire l'eventuale rete di complicità che potrebbe aver avvolto e protetto il giovane killer nelle ore immediatamente successive all'omicidio. La questione, se il ragazzo ha effettivamente ricevuto messaggi da qualcuno la notte dell'omicidio, potrebbe essere affrontata nell'udienza di convalida prevista per oggi, martedì 5 novembre 2024, alle ore 11.
Oggi la convalida del fermo del 17enne reo confesso
Il 17enne, infatti, non è tornato a casa della famiglia quella notte. Ma, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, si sarebbe prima recato ai baretti di Chiaia, dove potrebbe aver incontrato delle persone e poi in una casa di Barra, in Corso Sirena, poco distante da quella della sua famiglia, dove poi è stato effettivamente rintracciato nella giornata di sabato 2 novembre. Oggi, intanto, è prevista la convalida del fermo del 17enne, difeso dall'avvocato Luca Raviele, davanti al gip del Tribunale per i minori. Il giovane dovrà spiegare anche dove avrebbe preso l'arma, una pistola, utilizzata per sparare a San Sebastiano (avrebbe detto finora di averla comprata da dei nomadi a Scampia per 500 euro).
Il 17enne del quartiere Barra, che sabato sera è stato sottoposto a un decreto di fermo emesso dalla Procura minorile di Napoli ed eseguito dai Carabinieri della compagnia di Torre del Greco, è gravemente indiziato dell'omicidio del 19enne e del tentato omicidio di un altro 19enne che era con lui quella notte in piazza. Il 17enne, domenica è stato sentito dal pm, al quale avrebbe ammesso di aver sparato, ma ha raccontato di averlo fatto per difendersi da un'aggressione della quale sarebbe stato vittima, da parte di un gruppo di ragazzi che si trovava in quella stessa piazza e con i quali era scoppiata una lite per futili motivi. Una versione che non combacia con quella fornita dal 19enne ferito e da altri testimoni. Sulla decisione del gip potrebbero pesare le condizioni del minorenne che, ha spiegato il suo legale, avrebbe dei problemi di carattere psichiatrico "accertati da una perizia del 2022 che lo ha giudicato capace di intendere e di volere solo in parte" e quindi "dichiarato non imputabile".
Nella stessa giornata di dovrebbe tenere anche l'esame autoptico sulla salma del 19enne, che oggi dovrebbe essere restituita alla famiglia per i funerali. Indagini affidate al pm per i minori Ettore La Ragione, e alla Procura della Repubblica di Nola. Tra le ipotesi contestate, quella di omicidio e tentato omicidio. La città di Napoli è molto scossa per la morte del 19enne, portiere del Micri (club calcistico di Volla che milita nel campionato di Eccellenza Campania), e sono state annunciate tante manifestazioni di solidarietà in città per il giorno delle esequie. I Comuni di San Sebastiano e Casoria hanno già annunciato la loro costituzione di parte civile.
Indagato anche un 18enne per la morte di Santo Romano
Intanto, ci sarebbe anche un altro indagato per la morte di Santo e per il ferimento del suo amico coetaneo. Si tratterebbe, secondo quanto riporta Il Mattino, di un 18enne di Barra che sarebbe stato nell'auto, una Smart con targa tedesca, a bordo della quale viaggiava anche il 17enne. Il tragitto seguito dall'auto è stato ripreso dalle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona, sia quelle del Municipio, che quelle lungo la strada fino a Chiaia. I magistrati hanno aperto un'indagine anche sulle foto pubblicate sui social dagli amici del 17enne che sembrano inneggiare l'uso delle armi ed esprimono solidarietà al ragazzo, identificato come "un leone".