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Omicidio Santo Romano: la foto del 17enne assassino con Valda e il figlio del boss Aprea

Sui social il 17enne accusato dell’omicidio Santo Romano insieme a Francesco Pio Valda e ad Emmanuel Aprea; la foto pubblicata nel marzo scorso, estrapolata dal profilo del figlio del boss di Barra.
A cura di Nico Falco
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Quello a sinistra, barba e occhiali da sole, è Emmanuel Aprea, figlio del boss Gennaro; al centro, anche lui in posa, Francesco Pio Valda, sotto processo per l'assassinio di Francesco Pio Maimone, ucciso da una pallottola agli chalet di Mergellina; a destra, il 17enne sottoposto a fermo per l'omicidio di Santo Romano, ammazzato con un colpo di pistola al petto nella notte del 2 novembre a San Sebastiano al Vesuvio (Napoli). La foto è stata estratta dal profilo di Aprea ed è presente, dal marzo 2023, su uno dei profili "celebrativi" aperti dopo l'arresto di Valda.

La foto del 17enne con Valda e il figlio del boss Aprea

Lo scatto, di per sé, non è chiaramente indicativo del "peso criminale" del ragazzo, ma mostra il suo giro di frequentazioni. Il giovanissimo, del quartiere Barra, era stato scarcerato dal minorile di Nisida a fine maggio, dopo quattro mesi di detenzione per resistenza a pubblico ufficiale e spaccio di droga. La questione delle frequentazioni "pericolose" pare trovare conferma anche nella lettera che i genitori hanno diffuso tramite l'avvocato Luca Raviele, che assiste il 17enne in questo procedimento.

L'omicidio di Santo Romano a San Sebastiano

Come accadde per la morte di Pio Maimone, a scatenare la lite anche in questo caso sarebbe stato un pestone involontario su una scarpa. A differenza di quello che avvenne però a Mergellina, quando la vittima era completamente estranea al litigio, stavolta la discussione avrebbe coinvolto gli amici del 17enne e quelli della vittima.

La dinamica è al vaglio degli inquirenti. Secondo gli amici del 19enne, il 17enne si sarebbe fermato dopo la discussione e avrebbe aperto il fuoco verso il gruppetto. L'indagato, al contrario, ha affermato di essere stato aggredito; questa versione troverebbe riscontro, ha affermato l'avvocato Raviele, nelle registrazioni di alcune telecamere di videosorveglianza.

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