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Santa Patrizia, protettrice di Napoli: il suo sangue si liquefa tutti i martedì dell’anno

Santa Patrizia è la compatrona di Napoli. Come accade per San Gennaro anche col suo sangue avviene il prodigio della liquefazione, ogni martedì. Si festeggia il 25 agosto nel monastero di San Gregorio Armeno.
A cura di Redazione Napoli
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Santa Patrizia, detta Patrocinia, appartenne alla famiglia imperiale di Bisanzio, nel VII secolo fuggì a Napoli per evitare le nozze reali. Con la nutrice Aglai e alcuni Eunuchi, nell'anonimato visse nella città partenopea. Successivamente si recò a Roma dove ricevette da Papa Liberio il velo verginale, poi si spostò a Costantinopoli rinunciando a ogni diritto sulla corona imperiale, e dove distribuì i suoi beni ai poveri.

Intraprese un viaggio verso la Palestina, ma una forte tempesta la spinse a Napoli, sulle coste dell'isolotto di Megaride, dove attualmente si trova Castel dell'Ovo, qui fu accolta sul Castro Luculliano, dove terminò i suoi giorni, vittima di una brevissima malattia che la colpì in giovane età. Aglai depose il suo corpo su di un carro e i buoi senza nessuna guida lo recarono in questo luogo spontaneamente, dove c'era un piccolo tempio sacro dedicato ai santi Nicandro e Marciano, dove poi fu sepolta.

A Napoli, ancora si conservano un dente e il sangue della Santa. Anche il sangue di Santa Patrizia è soggetto alla liquefazione, come nel caso più noto di San Gennaro con cui è compatrona della città insieme a altri santi.

Per Santa Patrizia il prodigio avviene il 25 agosto e ogni martedì intorno alle ore 15. Si racconta che la santa fosse la nipote di Costantino il Grande e di Sant’Elena cosa che consentì a Napoli di diventare luogo di passaggio di molte reliquie della passione di Cristo.

Santa Patrizia si celebra il 25 agosto

Il giorno dedicato a Santa Patrizia è il 25 agosto. Nel 1625 è stata nominata patrona di Napoli e nel 1642 la sua statua d’argento è stata condotta al Duomo di Napoli. In città le venne dedicato un monastero che fu però soppresso nel 1808. Suor Maria Pia, una sua fedele devota, riuscì a creare una comunità a Napoli dedicata alla santa, inizialmente in via dei Tribunali. Successivamente però la comunità dovette spostarsi a causa della costruzione del Policlinico nel 1918.

Finalmente le suore trovarono un'adeguata sistemazione nel monastero di San Gregorio Armeno dove hanno potuto dare una sede alla loro missione come Suore Adoratrici dell’Eucarestia.

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