“Occupare il Parco Verde di Caivano? Sì ma di maestri, associazioni e assistenti sociali”
Sandro Ruotolo ha attraversato e raccontato il Parco Verde in tre vite: quella da cronista, quella da politico e senatore della Repubblica e quella da attivista dei comitati di liberazione dalla Camorra. Con lui all'ombra dei palazzoni di Caivano è nato il comitato Napoli Nord, dove politici, società civile, chiesa, forze dell'ordine, residenti, hanno avviato proposte e azioni concrete contro l'incubo della malavita organizzata e del degrado opprimente.
Oggi, dopo la vicenda dello stupro delle due cuginette di 10 e 12 anni, un'inchiesta ancora in corso che potrebbe scoperchiare altri orrori, due voci, quella della premier Giorgia Meloni che annuncia «andrò al Parco Verde» (lo farà giovedì 31 agosto) e quella del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca che dichiara: «Ci vuole lo stato d'assedio per un anno, va occupato militarmente» trovano Ruotolo, attuale responsabile Informazione e Cultura nella segreteria nazionale del Partito Democratico di Elly Schlein, con molte argomentazioni contrarie.
Ruotolo, va occupato il Parco Verde? Lei ci sta?
Sì, occupiamo il Parco Verde. Ma di maestri e di maestre, di penne, di libri, di campi sportivi, di assistenti sociali…
Però c'è chi invoca lo Stato e chi lamenta che lo Stato non c'è.
Chi si lamenta e basta perde. Francamente? mi sono scucciato di chi si lamenta soltanto. Lì noi abbiamo costruito, nella chiesa del Parco Verde, il comitato Napoli Nord di librazione dalla camorra, con associazioni, buona politica e buona società civile.
E che ne avete ricavato?
Abbiamo messo in piedi una serie di obiettivi da raggiungere. Si è tenuto il comitato ordine e sicurezza al Parco Verde. Abbiamo chiesto all'allora ministra Luciana Lamorgese di trasformare la tenenza dei carabinieri in compagnia e lo abbiamo ottenuto. Abbiamo chiesto la videosorveglianza ed è arrivata. In poco più di un anno ci sono stati 223 arresti, tra cui quello di un capo clan latitante e 408 denunciati…
Oggi si parla d'altro. Di ragazzine abusate da coetanei e maggiorenni…
E si capisce che in una vicenda orribile come questa non bastano le divise, c'è un problema anche dentro le mura di casa. C'è un problema di corretta gestione dell'approccio alle piattaforme in Rete, anzitutto i social network; c'è analfabetismo e analfabetismo funzionale, c'è enorme povertà informativa e culturale. Quanti minori hanno mai preso in mano un libro al Parco Verde di Caivano? Poi c'è la questione dell'approccio alla sessualità, alla pornografia. Non può arrivare tutto dal lato di una divisa. Il Parco di Caivano ha tanti problemi, dalla manutenzione degli alloggi ai furti di energia elettrica… ma ci si rende conto che questa è la periferia? Queste sono le tante periferia d'Italia! È troppo facile lamentarsi per avere passerelle e riflettori un giorno. E negli altri 364 giorni dell’anno? Vogliamo smettere di usare così quello che accade?
Giovedì a Caivano arriva la premier Giorgia Meloni.
E già. Meloni viene lì e che fa? O c’è un discorso serio sulla povertà al Parco verde o non serve a niente. Ma ci rendiamo conto che c’è gente che c’ha fame, ma fame davvero? Dalla fame serve passare alla formazione e al lavoro. Oggi invece c'è un concentrato di lavoro sotto i 9 euro all'ora. Io vorrei invitare governo e opposizione a visitare un'altra periferia, quella di Scampia. Per capire come è tornata la democrazia lì dove c'era solo il dominio della camorra. Perché vede, le piazze di spaccio hanno bisogno del buio, noi invece dobbiamo illuminare. E le luci sono di tanti tipi.