San Sebastiano ricorda Paolino Avella, ucciso a 17 anni da chi voleva rubargli il motorino
San Sebastiano al Vesuvio ha ricordato Paolino Avella, per tutti "Paolino", il 17enne ucciso da chi voleva rubargli il motorino il 5 aprile del 2003, pochi giorni prima di compiere 18 anni, a pochi passi dal liceo "Salvatore Di Giacomo". Nel giorno del suo compleanno, diciannove anni dopo, il giovane di Pollena Trocchia è stato ricordato dai suoi ex compagni di classe e dall'amministrazione comunale, presenti assieme all'Associazione Paolino Avella Onlus, che da quasi vent'anni cerca di non far dimenticare la tragedia che scosse tutta la comunità vesuviana. Per l'occasione, è stata anche consegnata simbolicamente una sciarpa del Napoli, di cui il ragazzo era tifosissimo, con le firme di tutti i calciatori.
La tragedia del 5 aprile 2003
Paolino Avella era appena uscito dal liceo Di Giacomo di San Sebastiano, dove frequentava la 3D, il 5 aprile 2003, pochi giorni prima del suo 18esimo compleanno, che coincideva anche con le nozze d'oro dei nonni, ed era con un amico sul proprio motorino. In due li videro e li inseguirono per rubare proprio quel motorino che usava per andare a scuola, ma non riuscendo a farlo fermare, con Paolino che stava scappando verso la vicina caserma dei carabinieri, uno dei due lo colpì con un calcio, facendoli volare sull'asfalto. Paolino Avella morì per le ferite riportate, l'amico miracolosamente se la cavò. Il tutto a poca distanza dal liceo dal quale era appena uscito, e con i compagni di scuola letteralmente attoniti.
L'iter giudiziario
Dei due responsabili uno, minorenne, ammise le proprie responsabilità: per l'altro, maggiorenne, si è tenuto un lungo processo: il primo grado finì clamorosamente in assoluzione perché la testimonianza del minore viene considerata inutilizzabile. Poi però giustizia ci fu nei gradi successivi: in Appello arrivò la condanna a 12 anni, poi diventata di 9 anni e 6 mesi in Cassazione e dunque definitiva il 13 novembre 2012, quasi dieci anni dopo. Dopo la condanna, l'assassino si rese irreperibile, ma venne catturato nel 2014 dai carabinieri e portato in carcere.
Gli ex compagni: "Dopo 19 anni ci chiediamo ancora il perché"
"Siamo qui in rappresentanza della 3D del 2003", ha spiegato Sabrina Tornatore, ex compagna di classe di Paolino Avella, "una classe che resterà nella storia del liceo “Di Giacomo” perché ha avuto l’onore di conoscere e far conoscere a tante persone chi è l’amico Paolino Avella. Un ragazzo meraviglioso, gioioso, positivo, simpatico, sulla quale potevi sempre contare. Sono passati ormai 19 anni", ricorda Sabrina, "e ancora capita di chiedersi perché. Purtroppo non riusciamo a trovare una risposta, perché forse una riposta non esiste. Ma sappiamo con certezza soltanto che, dopo tutti questi anni, il nome di Paolino è ancora scolpito nei cuori e nei ricordi di chi gli vuole bene". E ai giovani di oggi, Sabrina ha chiesto di "seguire sempre la strada della legalità, unico modo che abbiamo per onorare Paolino e tutte le vittime della criminalità. Non rinunciate mai a lottare per la giustizia, per la vostra libertà".