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Elezioni Regionali Campania 2020

Salvini contestato a Torre del Greco: lancio di pomodori e insulti, il comizio dura 5 minuti

Il comizio di Matteo Salvini a Torre del Greco, per sostenere il candidato governatore Stefano Caldoro, è durato appena cinque minuti: il leader della Lega ha dovuto fermare tutto per via delle forti contestazioni, tra fischi, slogan e addirittura lancio di pomodori. L’appuntamento fa parte del tour elettorale, nel pomeriggio proseguirà con la tappa di Napoli.
A cura di Nico Falco
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Cinque minuti e mezzo, secondo più, secondo meno. Tanto è durato il comizio di Matteo Salvini a Torre del Greco, in provincia di Napoli, dove il leader della Lega questa mattina è arrivato, nell'ambito del suo tour elettorale, per sostenere la candidatura di Stefano Caldoro alle prossime elezioni regionali della Campania (il 20 e il 21 settembre 2020). Mentre Salvini parlava dal palco allestito nella zona tra via Roma e corso Vittorio Emanuele, chiusa al traffico, dalla strada è arrivato di tutto: fischi, slogan, contestazioni ed è partito anche il lancio di pomodori.

Il prossimo appuntamento del tour elettorale è per oggi pomeriggio, in piazza Matteotti, a Napoli. Anche in questo caso l'aria si preannuncia tesa: gli attivisti hanno annunciato un presidio in largo Berlinguer. "Chi lancia pomodori, insulta e minaccia, non protesta, è un incivile – ha commentato Salvini – tornerò ad incontrare le persone perbene, che sono la maggioranza delle persone pacifiche, silenziose e laboriose di questa città". "Ringrazio le signore – ha aggiunto – che mi hanno riempito di affetto e che mi hanno restituito il rosario che mi hanno strappato dal collo l'altro ieri. Porto via da questa città solo il bello: quelli che urlano non fanno politica, fanno solo casino".

"Fischi da amichetti di De Luca senza una mazza da fare"

Gli "amichetti di De Luca", che "non hanno una mazza da fare dalla mattina alla sera: reddito di cittadinanza e nulla più". Matteo Salvini ha chiamato così un gruppo di manifestanti che continuavano a protestare durante il suo breve intervento a Torre del Greco. Il leader della Lega si è rivolto ad una donna che continuava ad urlare in un'area a ridosso di una fontana pubblica. "Lo sa perché abbiamo già vinto? – le ha chiesto – se ci fossero qui Renzi, De Luca e De Magistris, non stareste ad urlare e a fare casino. Sareste a casa, sareste al negozio,  sareste a studiare, sempre che la Azzolina permetta la riapertura delle scuole. Noi faremo di tutto per mandare a casa la Azzolina. E se ci date una mano mandiamo a casa anche quel chiacchierone di De Luca".

Poi Salvini si è rivolto a un gruppo di giovani attivisti poco distante. "Eccoli gli amichetti di De Luca – ha detto, indicandoli dal palco – non hanno una mazza da fare dalla mattina alla sera: reddito di cittadinanza e nulla più. Eccoli lì. Noi preferiamo la Campania del lavoro, del mare, dell'artigianato, del corallo, della bellezza e della tradizione. Questo coro dedicatelo a De Luca che vi ha rubato il voto per 50 anni".

Salvini a Pompei, una guida: "Torna come premier"

Questa mattina Salvini è stato a Pompei, per la prima volta, come da lui stesso ammesso. "Sono molto contento di essere qui – ha detto – Pompei e la Campania aspettano solo tanta bella gente, con prudenza ma senza paura, perché di paura e di distanza si muore". Ha visitato la Caserma dei Gladiatori, il Quadriportico e il Tempio Dorico, per proseguire verso via dell'Abbondanza fino al Foro e al Tempio di Venere. Una guida gli ha augurato di ritornare in veste di premier. "Verrò con i miei figli", ha risposto. Salvini avrebbe dovuto visitare anche le aree mercatali di largo Santissimo e passeggiare in via Salvator Noto, ma il percorso è stato deviato: la presenza di un corteo di un centinaio di manifestanti partito da piazza Santa Croce ha spinto i responsabili del servizio d'ordine ad annullare i due appuntamenti e a raggiungere direttamente il corteo del comizio, dove già erano in attesa attivisti locali.

A Napoli manifestazione degli antagonisti

Nel pomeriggio, a Napoli, prima che in piazza Matteotti cominciasse il comizio elettorale di Matteo Salvini, antifascisti e antirazzisti hanno dato vita ad un corteo che ha preso il via dal vicino Largo Berlinguer. Tra gli striscioni contro il leader della Lega sono spuntati anche alcuni dedicati a Willy Monteiro Duarte, il ragazzo di soli 21 ucciso a suon di pugni e calci dal branco a Colleferro.

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