Saluto romano e “presente!” : a Salerno in scena la nostalgia fascista per ricordare Carlo Falvella, ucciso nel 1972
Molti fra coloro che oggi alzano le braccia nel saluto romano, tipico del regime fascista, molti fra coloro che oggi urlano «presente!», quando Carlo Falvella, studente di filosofia di 19 anni, esponente del Fuan di Salerno, organizzazione universitaria del Movimento Sociale Italiano, nel 1972 venne ammazzato con una coltellata all'aorta, non erano nati.
La scena si ripete ogni anno, da tempo: il 7 luglio, per commemorare il militante ucciso dall'anarchico Giovanni Marini, gruppi di estrema destra si inquadrano come un piccolo plotone, avanzano a passo marziale e si fermano in pieno centro di Salerno, in via Velia, pochi passi dal centralissimo corso Vittorio Emanuele, per poter stazionare davanti alla lapide che ricorda il tragico fatto di sangue.
È successo anche nel 2024, come mostrano le immagini di Fanpage.it. È successo tranquillamente, nonostante la grande discussione nazionale in atto in Italia, anzi, in Europa, proprio su questi argomenti e su certe rievocazioni.
È pomeriggio d'estate, c'è ancora sole. Sotto gli occhi di passanti, residenti, qualche turista, va in scena una commemorazione con gesti e modalità che vanno oltre il nostalgico.
Passo marziale, vestiti di nero, qualcuno con indumenti mimetici. C'è un tamburino davanti al corteo che attribuisce al tutto una certa atmosfera lugubre, da reduci di guerra. I primi della fila reggono uno striscione nero e rosso (anche l'associazione dei colori è inquietante) con tanto di croce celtica.
La frase scritta è: «Carlo Falvella Presente». Firmato «I camerati». A poche decine di metri c'è un corteo antifascista e c'è un cordone di polizia che separa i due schieramenti.
«Presente!» è la parola d'ordine che il gruppetto ripete a squarciagola, quando la rievocazione "nostalgica" arriva in via Velia. Mani tese, molti hanno tatuaggi che richiamano simbologie destrorse, tra i presenti si scorgono persone legate all'area di CasaPound in Campania e altri vecchi militanti. Del resto la commemorazione salernitana era stata annunciata sui social da "Direzione Rivoluzione" legata proprio a CasaPound Italia.
Qualche ora prima a Salerno per ricordare Falvella c'era stata un'altra commemorazione, organizzata però da Fratelli d'Italia e Gioventù Nazionale, coi maggiorenti locali del partito di Giorgia Meloni e del movimento giovanile finito sotto i riflettori dopo una inchiesta di Fanpage.it. L'evento di Fdi si era svolto in maniera tutto sommato "sobria", senza i gesti visti poi nel pomeriggio dello stesso giorno.
Il corteo dell'estrema destra salernitana, una quarantina di persone circa, dopo il posizionamento stile plotone, il tamburo, l'attenti, l'urlo («camerata Carlo Falvella, presente!») e il saluto romano, va via. Durata della scenetta: poco meno di mezz'ora. Molti salernitani sono rimasti imperterriti a guardare il tutto, tenendosi ai margini per non mischiarsi con la manifestazione. Qualcuno urla «vergogna!» quando vede le braccia tese nel saluto fascista.
Le reazioni al corteo e ai saluti romani di Salerno
Nelle ore successive reazioni di condanna alle vicende mostrate da Fanpage e avvenute domenica 7 a Salerno: il sindaco della città, Vincenzo Napoli ha parlato di saluto romano oltraggioso, che «offende la civiltà politica e democratica di Salerno che dice no al fascismo ed a tutte le sue perverse ed inaccettabili nostalgie. Gli autori del gesto hanno profanato ed offeso la stessa memoria di Carlo Falvella, giovane vittima della ferocia ideologica». Il deputato Franco Mari (Alleanza Verdi Sinistra) ha presentato una interrogazione parlamentare al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi sui fatti mostrati dal giornale.