“Manfredi non si farà dettare la giunta. Bassolino e Clemente? Hanno sbagliato tutto”
«Era il candidato giusto, io sono proprio contento». Sandro Ruotolo, senatore del Gruppo Misto, parla dell'elezione di Gaetano Manfredi a sindaco di Napoli, avvenuta in quel "campo largo" del centrosinistra che determinò anche la sua elezione a Palazzo Madama.
Dunque è contento.
E direi di si. Ha funzionato il campo allargato, è stato scelto il candidato giusto ed è un risultato molto importante. È un laboratorio nazionale anche se si considera il risultato della lista Manfredi, quella direttamente collegata al sindaco.
E ora?
Ora si pone il problema del non voto, la capacità di Gaetano di conquistare anche la città che non è andata alle urne.
L'astensionismo è un male che al Sud avvertiamo forte…
Ma io capisco la lontananza dal voto… se noi pensiamo che a livello romano il governo ha abbandonato il Sud. Tra austerity italiana ed europea il Mezzogiorno è rimasto a terra. Certamente oggi col recovery plan possiamo ridurre le diseguaglianze. Ed è questo il tema: connettersi alla città che non è andata a votare e attraverso il lavoro e la cooperazione istituzionale.
Rispetto alla cooperazione fra istituzioni non si può negare che Napoli sia rimasta indietro.
Sì. Lo dicevo pure prima che iniziasse la campagna elettorale: oggi il Comune di Napoli deve rispondere ai tanti problemi dei cittadini, problemi che sono stati acuiti dalla pandemia. Non immagino un sindaco che tranquillizzi, ma uno capace di rispondere alle paure. Per mesi la gente ha avuto paura di morire, letteralmente. Morire di Covid o non farcela a causa della crisi economica conseguente. E si risponde con un cambio di passo, con una figura che possa interloquire con Regione, Governo e con le altre istituzioni.
Cosa che De Magistris non ha fatto
Quella è la vera crisi finale del sindaco precedente. Io e Paolo Siani (deputato del Partito Democratico ndr.) intervenimmo in piena pandemia chiedendo di avviare un dialogo istituzionale per il bene della città.
Ruotolo, ora diamo giudizi sugli altri candidati a queste Amministrative napoletane. Iniziamo da Catello Maresca.
Una pessima campagna elettorale. Ha sbagliato schieramento, Napoli è la città delle Quattro Giornate, lui si è messo con chi ha chiamato colerosi i napoletani. E poi, il livello…Hugo Maradona, gli attacchi a Manfredi juventino…
Antonio Bassolino.
Che fosse un possibile candidato al ballottaggio è stata una invenzione dei media napoletani. Con grande stima, lui fa parte di questo campo progressista, ma la generazione dei trentenni di oggi non era nata ancora quando era sindaco. Non si può andare "sui bei tempi che furono", così come non funzionano il civismo puro ma nemmeno il "ghe pensi mì". Aveva bisogno di una squadra a suo supporto. E non l'aveva.
La ex assessora Alesandra Clemente
Alessandra ha sbagliato tutto. Lei, con le sue idee, la sua storia e il suo impegno civile avrebbe dovuto ragionare e muoversi in una maniera totalmente diversa, stare in una squadra. Così è stata soltanto una fotocopia sbiadita.
Ma davvero pensa che Vincenzo De Luca non finirà col decidere tutto, dagli assessori alle delibere?
Io mi fido di Gaetano Manfredi: sarà lui a tenere il banco. Vedrete, saprà dialogare e decidere la giunta. Napoli ha bisogno di una squadra eccellente, non di una giunta fatta col bilancino delle forze politiche e di chi ha preso più o meno voti.