Ruotolo e De Giovanni, lettera aperta a Manfredi: “In liste candidati antifascisti e antirazzisti”
Una lettera aperta a quattro mani, da elettori e sostenitori della prima ora, come si definiscono, quella che il senatore Sandro Ruotolo e lo scrittore Maurizio de Giovanni hanno scritto a Gaetano Manfredi – ex rettore della Federico II, ex ministro dell'Università – candidato sindaco di Napoli per il centrosinistra (coalizione PD, M5S e LeU) alle prossime elezioni che avranno luogo il 3 e 4 ottobre. Ecco quanto scrivono De Giovanni e Ruotolo:
Questa è una lettera aperta al professor Gaetano Manfredi, candidato a sindaco di Napoli. Candidato che abbiamo sostenuto sin dall’inizio essendo tra i promotori di quel manifesto appello di ‘Mille colori con Napoli’ con il quale abbiamo ipotizzato un luogo politico e civico dove storie, energie, appartenenze diverse potessero incontrarsi e fare un tratto di strada insieme perché c’è una città da ricostruire, da unire, da rendere più giusta, ecologica e popolare. Entrambi eravamo e siamo convinti di far parte cioè di uno schieramento democratico, ecologista, progressista e di sinistra che ha in Gaetano Manfredi il suo candidato sindaco. Adesso che entriamo nel vivo della campagna elettorale abbiamo bisogno però di un chiarimento da parte del candidato sindaco. Ci rendiamo conto della necessità di coinvolgere, in questa sfida elettorale, un ampio schieramento di forze politiche e della società civile su un minimo comun denominatore: l’antisovranismo, l’antirazzismo e l’europeismo per contrastare la destra a trazione leghista. Ma per noi non era e non è sufficiente. Liste pulite, ma non solo. Etica, ma non solo. Coerenza, ma non solo
Sandro Ruotolo e Maurizio de Giovanni entrano poi nel vivo della questione, toccando il punto chiave della loro lettera, l'importanza cioè che in ogni lista in sostegno a Manfredi vi siano candidati dichiaratamente antifascisti e antirazzisti:
C’è un punto che ci ha amareggiati profondamente. Eravamo a metà agosto, nel pieno delle proposte di candidature, quando trapela sui giornali il nome di un consigliere comunale della Lega, ex missino, tal Vincenzo Moretto, pronto a candidarsi in una delle tredici liste che sostengono Manfredi, “Azzurri per Napoli”. In politica come nella vita si può cambiare idea ma quella candidatura nella lista dei transfughi del centro destra che non si riconosce nelle leadership di Meloni e di Salvini, ci sembrava incompatibile con i nostri valori, primo tra tutti l’antifascismo. Nell’immediatezza della nostra presa di posizione, siamo stati rassicurati dalle dichiarazioni pubbliche della segreteria di Manfredi. Ma nella notte della presentazione delle liste è comparso ed è rimasto il nome della figlia di Vincenzo Moretto. Non è un bel vedere una politica dove si alternano le dinastie. E non riguarda solo la candidatura Moretto. Abbiamo bisogno di definire il perimetro della coalizione
Il senatore e lo scrittore concludono così la loro lettera aperta al candidato sindaco di Napoli:
Chiediamo ai candidati che sostengono Manfredi di dichiararsi pubblicamente antifascisti e antirazzisti. Per noi l’etica, la legalità, l’antimafia e la coerenza sono valori imprescindibili. Chiediamo a Gaetano Manfredi un impegno forte e pubblico che Giunta e nomine siano effettuate in piena autonomia, di grande competenza e di limpida storia, sottratte ad ogni ingerenza, al manuale Cencelli, alle oscure motivazioni e sotto la sua unica e diretta responsabilità. Abbiamo bisogno che la città venga ricostruita. Ma per noi è fondamentale lasciarci alle spalle gli arnesi della vecchia politica
La replica di Manfredi
Questa la risposta di Manfredi alla lettera, inviata poche ore dopo:
Caro Sandro, caro Maurizio,
innanzitutto grazie per le vostre sollecitazioni perché mi offrono, una volta di più, l’occasione per spiegare alla città il nostro progetto politico. Sottolineare ancora, come fate voi, il nostro minimo comun denominatore antisovranista, antirazzista ed europeista, fa sempre bene. Sono proprio queste le precondizioni sulle quali è nata la nostra coalizione. A Napoli la sfida è tra noi – antisovranisti, antirazzisti, europeisti e anche sì-vax – e loro, che da questi valori si tengono lontani. Tanto è vero che tutti i nostri candidati, e sottolineo tutti, hanno già sottoscritto la dichiarazione che vi premurate di chiedere. Il che certifica, appunto, l’adesione a questi valori non emendabili. Mi permetto solo di aggiungere che la vostra accusa, rivolta a una singola candidata che negherebbe tali valori, non trova alcun riscontro nella realtà. Infatti, come tutti gli altri candidati, lei ha già dichiarato di essere antisovranista, antirazzista ed europeista, né sulla sua storia personale pesano ombre di alcun tipo. Se fosse stato così, non avrebbe corso nella nostra coalizione, come invece è avvenuto per tante altre persone – da sinistra al centro e viceversa – a cui abbiamo negato la candidatura sulla base, proprio, del nostro rifiuto a qualsiasi ombra di violenza materiale e culturale. Vorrei inoltre fare chiarezza, spero definitiva, sulle preoccupazioni che esternate sull’immediato futuro, cioè su quando – se i napoletani lo vorranno – il nostro centrosinistra governerà la città. Parlate di potenziali ingerenze partitiche, del pericolo di applicare il manuale Cencelli, del ritorno di vecchi arnesi della politica. Vi ricordo sommessamente che, tra noi, il primo ‘non politico' sono io. La mia storia personale e professionale qualcosa raccontano. Tuttavia, il mio atto d’amore per la città non va scambiato per ingenuità. Da sindaco opererò in piena autonomia, nel tentativo permanente di assecondare i bisogni e realizzare i sogni dei napoletani. Altre possibilità non esistono nemmeno.