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Rubata la lapide del regista Luchino Visconti a Forio d’Ischia

Rubata la lapide del regista Luchino Visconti a Forio d’Ischia: ne ha dato notizia Davide Laezza, consigliere comunale foriano. “Memoria offesa e vilipesa”
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Rubata a Forio d'Ischia la lapide per Luchino Visconti, il regista le cui ceneri riposano a Ischia da vent'anni a questa parte. Lo ha fatto sapere il comune foriano, che ha provveduto a presentare denuncia alle forze dell'ordine. "Oggi La Colombaia ci ha accolto così", ha commentato il consigliere comunale foriani Davide Laezza, "Un sito deturpato, violentato; una memoria offesa, vilipesa. Ancora una volta, come se non bastasse quello che negli anni ha dovuto subire questa Villa, la sua storia e la figura di Luchino Visconti. Una targa commemorativa distrutta e scomparsa, apposta dal Comune di Forio nel 2016, e una targa funeraria danneggiata, dove riposano Luchino Visconti e sua sorella Uberta".

"Un furto inutile", ha proseguito Laezza, che ha quindi aggiunto: "Proprio pochi giorni fa, in seguito alla pulizia e al ripristino del sentiero che porta alla tomba, con il sindaco Stani Verde, abbiamo omaggiato il Maestro, in silenzio, lontano dai riflettori. Un momento di commozione, ma anche di orgoglio. Oggi, invece, chi da un mese sta cercando di ridare vita ad un bene nostro, di tutti, ha ricevuto questo colpo basso. Stiamo procedendo alla denuncia verso ignoti presso le autorità competenti e all’invio di una lettera indirizzata a Soprintendenza, Regione e Governo", ha concluso Laezza.

Luchino Visconti, milanese imparentato con la storica famiglia meneghina (tra i suoi antenati ci fu Francesco Bernardino Visconti, personaggio che pare abbia ispirato L'Innominato ne "I Promessi Sposi" di Alessandro Manzoni) è considerato il capostipite del Neorealismo italiano, nonché regista di pellicole come “Ossessione”, “Bellissima”, “Rocco e i suo fratelli” e “ Il Gattopardo”. Morì il 17 marzo del 1976, poco prima di compiere settant'anni a Roma: le ceneri sono conservate dal 2003 sotto una roccia sull'isola d'Ischia, nella sua storica residenza estiva "La Colombaia", assieme a quelle della sorella Uberta. Là dove si trovava la lapide che nei giorni scorsi è stata rubata.

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