Rosetta Cutolo, Roberto Saviano racconta la sorella del boss della Nuova Camorra Organizzata
Lo scorso 14 ottobre, a 86 anni, è morta Rosetta Cutolo, la sorella di Raffaele, boss della Nuova Camorra Organizzata, deceduto anch'egli, nel febbraio del 2021. Per Fanpage.it, Roberto Saviano ripercorre il rapporto tra Raffaele Cutolo e sua sorella Rosetta, e l'importanza che la donna ha avuto nell'organizzazione criminale fondata dal fratello: Cutolo ha passato la maggior parte della sua vita adulta in carcere, e così Rosetta è diventata, come rimarca Saviano, "il braccio operativo" della Nco.
"Tutto ha inizio nel febbraio '63, quando Raffaele Cutolo commette il primo omicidio che lo fa trasformare da contadino, figlio di contadini, in una delle figure criminali più potenti del mondo" dice lo scrittore napoletano. Il 24 febbraio del 1963, a Ottaviano, la sua città, Raffaele Cutolo, che all'epoca ha 22 anni, uccide a colpi di pistola Mario Viscito al termine di una lite in strada: è il primo omicidio del boss, per il quale viene arrestato per la prima volta.
Proprio durante la detenzione, e quelle successive, nasce e si struttura la Nuova Camorra Organizzata. E siccome Raffaele Cutolo è sempre in carcere, qui entra in scena Rosetta: "È abilissima, è una grande sarta. Suo fratello lo sa. E quando inizia a costruire il primo nucleo della sua personalissima organizzazione non ha danaro contante da dare ai neo affiliati, ma vestiti. E così Rosetta sottrae alla fabbrica dove lavora le prime giacche, i primi pantaloni, le prime camicie, le consegna al fratello e il fratello inizia a distribuire ai primissimi affiliati della sua organizzazione" racconta Saviano. Cutolo dà mandato di vendere anche i terreni che ha ereditato dal padre: il ricavato fungerà da primo capitale per la NCO.
Il blitz del 1981 a cui Rosetta Cutolo scampò
Con il "professore" sempre in carcere (così il protagonista viene chiamato nel film "Il Camorrista" di Tornatore, ispirato alla figura di Cutolo, ndr) è Rosetta ai vertici della NCO, che inizia a guadagnare capitali sempre più consistenti. Cutolo compra allora alla sorella il Palazzo Mediceo di Ottaviano, castello risalente circa all'anno Mille con 50 stanze.
Proprio in quel castello, nel 1981, le forze dell'ordine mettono a segno un blitz. Saviano racconta:
Trovano allo stesso tavolo statisti e politici. C'è anche un funzionario della Democrazia Cristiana, Rosetta Cutolo riesce a scappare, avvertita probabilmente dell'arrivo della polizia e avendo una via di fuga dal castello, Rosetta scappa all'arresto. Ma la sedia vuota è l'elemento più importante di quel blitz
L'unica donna presente in una riunione di camorra in una riunione di accordo economico e scambio con la politica. Lei era seduta a capotavola, mai è successo qualcosa di simile. Non abbiamo mai avuto prova di qualcosa di simile prima di allora. A capotavola c'è in genere il capo della famiglia mafiosa o l'ospite più importante, quel caso, il funzionario politico a cui devi o chiedere favori o chiudere affari
Dopo il blitz, il Palazzo Mediceo viene sequestrato e Rosetta Cutolo è costretta alla latitanza. A questo proposito, Saviano racconta:
Lei vivrà in latitanza. Rosetta è molto religiosa, quindi trasforma un prete del vesuviano, don Giuseppe Romano, in un confessore della famiglia, cioè vuole che sia sempre presente. Vuole avere una messa tutte le domeniche a casa per lei. Vuole potersi confessare tutti i giorni. Vuole organizzare il rosario che non ha mai smesso di recitare per tutta la sua esistenza. Giuseppe Romano inizia a essere di fatto l'organizzatore della sua latitanza, che più precisamente l'accompagna durante la latitanza. Abbiamo anche delle risultanze investigative di viaggi a Roma fatti insieme a lui
Per questa ragione Giuseppe Romano subirà un agguato, un agguato dagli altri cutoliani. Queste sono sempre ipotesi investigative, ma quando viene attinta da diversi colpi di proiettile supererà l'operazione chirurgica, morendo poi d'improvviso nei giorni di degenza
"Vittima terribile e carnefice spietata, questa è stata Rosetta Cutolo". Così conclude Saviano il racconto sulla sorella del boss della Nuova Camorra Organizzata, morta lo scorso 14 ottobre a 86 anni.