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Ronde armate in strada, spari sotto casa del boss: a Fuorigrotta si riaccende faida di camorra

Si riaccende la faida di camorra a Fuorigrotta: nella notte spari davanti all’abitazione del boss, a mezzogiorno segnalate ronde di giovani armati in strada.
A cura di Nico Falco
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Immagine di repertorio
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Colpi di pistola nella notte nel fortino del clan, giovani in scooter che pattugliano le strade in pieno giorno con le armi in bella vista: torna alta la tensione a Fuorigrotta, quartiere della periferia occidentale di Napoli, al centro da mesi di scontri tra gruppi di camorra della zona e delle aree limitrofe. In questa contrapposizione si collocherebbero, tra gli altri, il ferimento del boss Vitale Troncone, l'agguato in cui è stato ucciso il nipote, Andrea Merolla, e l'omicidio di Salvatore Capone, ritenuto punto di collegamento tra il clan di Bagnoli e la camorra di Secondigliano.

Nelle ultime ore due episodi, su cui sono in corso indagini affidate alla Polizia di Stato. Nel cuore della notte la centrale operativa della Questura di Napoli è stata allertata per quello che sembra essere stato un raid intimidatorio: proiettili esplosi contro un'automobile e un'abitazione di via Costantino, nella zona che viene ritenuta sotto l'influenza del clan Troncone. Ad allertare le forze dell'ordine, intorno alle 5 del mattino, è stato un residente incensurato: degli sconosciuti avrebbero suonato al citofono e subito dopo avrebbero esploso i colpi.

Gli agenti hanno rinvenuto tre ogive in un'automobile parcheggiata davanti allo stabile (intestata a una incensurata del posto) e un quarto proiettile ha colpito una ringhiera al primo piano dello stabile; non risultano feriti. Sono in corso accertamenti per capire se l'intimidazione fosse rivolta ai due, entrambi incensurati, o se invece i destinatari fossero persone a loro vicine.

Intorno a mezzogiorno le volanti della Questura di Napoli sono tornate a Fuorigrotta, questa volta per una segnalazione di persone armate in strada: dei giovani su scooter erano stati visti aggirarsi lungo via Gabriele Rossetti, nei pressi del mercatino del quartiere, area di confine con quella che è invece ritenuta sotto l'influenza del cartello Iadonisi-Cesi, al quale sarebbe vicino anche il clan Esposito di Bagnoli.

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