Roccaraso una settimana dopo le polemiche: ci sono tiktoker, politici e giornalisti ma pochi turisti
Di Gabriel Bernard
Cinquanta pullman da Napoli e dintorni. A bordo perlopiù famiglie con bambini e adolescenti. E gente dello Sri Lanka e del Bangladesh. Qualche tiktoker che posta in continuazione sui social e uno in particolare, “lo sceicco di Napoli” come lo chiamano i follower, che discute prima con il sindaco, poi con un deputato, poi ancora con i carabinieri.
L’invasione di turisti a Roccaraso, dopo i numeri da record dello scorso weekend e le polemiche per i rifiuti abbandonati in montagna, non c’è stata. E la tiktoker napoletana Rita De Crescenzo, che era stata considerata la leader della domenica da incubo nella cittadina abruzzese, non si è fatta vedere. «Ora vado a Ovindoli», annuncia. Sperando, chissà, di cavalcare lo stesso seguito.
Ci sono state le polemiche, quelle sì. Antony Sansone, volto con un discreto seguito sui social, accusa il sindaco di Roccaraso di aver screditato l’immagine dei napoletani nel mondo. «Devi chiederci scusa. Avete fatto delle bufere inutili contro di noi. Abbiamo portato oltre 200mila euro qui, bastava che mettevate due spazzini in più e non si creava tutto questo polverone». Con toni pacati, il primo cittadino Francesco Di Donato cerca di smorzare la polemica. «Roccaraso è cittadina d’accoglienza. Ma la montagna è di tutti e l’ambiente va rispettato». Il tiktoker partenopeo discute pure con il deputato di Avs Francesco Emilio Borrelli. «Noi influencer siamo la realtà», dice Sansone. Il botta e risposta è acceso. «Napoli non è rappresentata da voi. Avete visto l’immondizia che avete fatto l’altra volta? Ci avete fatto vergognare», risponde il deputato.
E mentre sui prati dell’Ombrellone, ai piedi della seggiovia che porta alle piste da sci, c’è chi prova a giocare con la poca neve, che ormai è fango, in città non si parla d’altro.
«Domenica scorsa è stata eccezionale, ma se i numeri continuano a essere questi devono essere gestiti», riflette Daniela Cipriani, albergatrice. Al suo Hotel Sporting qualcuno, «preoccupato», ha disdetto. Lì come altrove. E Cipriani vuole rassicurare: «Roccaraso è un paese organizzato. E il nostro senso di responsabilità è nei confronti di tutti».
Gli autisti dei pullman però denunciano le carenze. “Noi non abbiamo niente. Non c’è posto per parcheggiare e dobbiamo metterci dietro lo stadio di Castel di Sangro. Lì non c’è nemmeno un bagno. Non possiamo muoverci, dobbiamo controllare il pullman e vorremmo dei servizi”.
L’altra domenica erano arrivati più di duecento pullman e 12mila persone. Oggi la cittadina dell’Alto Sangro si è fatta trovare attrezzata. Polizia, carabinieri, vigili del fuoco, protezione civile, bagni chimici e parcheggi. E il sindaco si dice soddisfatto delle misure introdotte per limitare il numero di presenze. «Abbiamo dato la possibilità a cittadini e turisti di trascorrere la giornata in montagna in serenità».
Alle 15 si torna a casa. Bilancio? «Il meteo non è stato clemente. Ma pazienza», dice chi la giornata in montagna è riuscito a godersela lo stesso. «Noi veniamo qui da anni. Con il pullman perché è economico e più comodo. I tiktoker e il loro seguito? Non ci rappresentano».