Roccaraso invasa dai turisti, cosa sta succedendo: il ruolo degli influencer e la decisione del sindaco
Dopo il caos, la tregua. Ma a Roccaraso ora tutti si interrogano su cosa accadrà nei prossimi fine settimana. La mini-invasione, da qualcuno definita overtourism, di oltre 10mila persone provenienti da Napoli e provincia ha lasciato una lunga coda di polemiche, diatribe, interrogazioni. E se la colpa di tutto c'è chi la indica negli influencer e nel turisto a basso costo, c'è anche chi si interroga se il turismo a basso costo non sia in realtà la vera causa di quella che è stata, a tutti gli effetti, una domenica di caos.
Roccaraso invasa: cosa è successo nel weekend
Enorme l'affluenza registrata domenica 26 gennaio a Roccaraso: dal capoluogo campano e da zone limitrofe sono partiti 220 autobus, vale a dire circa 10mila persone che si sono riversate sulle piste dell'Aremogna, paralizzando in primis il traffico automobilistico, sia per l'arrivo ma anche e soprattutto per il viaggio di ritorno, quando in prticolare si sono registrate lunghe code per lasciare la zona: sulla Strada Statale 17 si sono infatti resi necessari gli interventi dei carabinieri per consentire un deflusso regoalre delle vetture.
L'intervento del Sindaco e le richieste
La reazione politica dal territorio non si è fatta attendere: di fronte all'ondata di overtourism registrato domenica 26 gennaio, il sindaco di Roccaraso ha imposto le targhe alterne, poi il Prefetto de L'Aquila ha alzato l'asticella ed ha imposto un massimo di 100 bus turistici, per gestire al meglio il flusso turistico. Non è detto, però, che queste norme eviteranno una situazione di caos come quella vista nella domenica finita sui giornali di mezza Europa, soprattutto con le immagini e i video di vere e proprie "invasioni" turistiche sulle piste da sci.
Perché arrivano così tanti turisti a Roccaraso
In realtà, i turisti a Roccaraso, ed in particolare da Napoli e zone limitrofe, sono un fenomeno che esiste almeno da fine Ottocento. Nel 1922 il primo vero boom, con l'apertura di uno dei primi Sci Club d'Italia e la presenza costante della famiglia reale, che inevitabilmente inizia ad "attrarre" anche i nobili da Napoli e provincia. Un feeling che è poi continuato anche dopo la guerra, quando cioè con la "normalizzazione" del Paese dopo le distruzioni, sempre più persone in cerca di un posto vicino ma al contempo caratteristico dove passare un fine settimana ripresero a viaggiare in direzione di Roccaraso e del Basso Abruzzo.