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Roberto Fusciello morto dopo testata al volto, cuore e reni donati salvano due persone

Espiantati cuore e reni all’Ospedale “San Rocco” di Sessa Aurunca. Il 44enne arrestato al gip: “Mi aveva provocato, ma non volevo uccidere”
A cura di Pierluigi Frattasi
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Roberto Fusciello / Foto pubblicata su Fb dal sindaco di Cellole, Guido Di Leone
Roberto Fusciello / Foto pubblicata su Fb dal sindaco di Cellole, Guido Di Leone

È tornato già a battere il cuore di Roberto Fusciello, trapiantato nella notte in un paziente all'ospedale “San Rocco” di Sessa Aurunca. L'uomo di 46 anni, originario di Cellole, è morto nel pomeriggio di martedì 16 gennaio, dopo essere rimasto in coma per due giorni, a seguito di una testata al volto ricevuta durante una lite. L'aggressione era avvenuta la sera di domenica, nei pressi di una sala scommesse che si trova in via Freda, nel comune del Casertano. Fusciello è deceduto dopo aver lottato tra la vita e la morte nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale San Rocco di Sessa Aurunca, dove era ricoverato. Ma i suoi organi espiantati – cuore e reni – hanno già salvato due persone. Fusciello, falegname di professione, era infatti iscritto all’AIDO, l'associazione per la donazione degli organi.

Il 44enne arrestato: "Mi ha provocato"

Per la sua morte è stato arrestato Gianluca Sangiorgio, 44enne di Cellole, difeso dall'avvocato Gianluca Di Matteo, e accusato, al momento, di omicidio colposo. "Mi sono difeso da una provocazione – avrebbe detto Sangiorgio al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Santa Maria Capua Vetere che lo ha ascoltato – ma non volevo uccidere e sono sconvolto da quanto accaduto". Il gip ha confermato il carcere contestando il reato di omicidio volontario con l'aggravante dei futili motivi. Il 44enne ha raccontato che Fusciello avrebbe rivolto un apprezzamento alla figlia 17enne, presente anche lei domenica all'esterno della sala scommesse insieme alla madre (ex compagna di Sangiorgio).

Da li sarebbe partita una lite. Sangiorgio avrebbe dato due schiaffi a Fusciello per poi allontanarsi con la figlia e l'ex compagna. Il 46enne, però, secondo quanto raccontato da Sangiorgio, avrebbe continuato a fare apprezzamenti. A quel punto sarebbe tornato indietro, colpendo poi con una testata al volto Fusciello. La scena sarebbe stata ripresa anche dalle telecamere di videosorveglianza. La difesa presenterà probabilmente istanza al Tribunale del Riesame.

Comunità in lutto a Cellole

Il sindaco di Cellole, Guido Di Leone, ha commentato quanto accaduto con un post su Facebook:

La nostra Comunità deve fermarsi in un momento di riflessione, ma soprattutto di silenzio, perché ora ogni parola è superflua.Ma cosa siamo diventati?Dove sono i valori e il vero rispetto?Chi sceglie la strada della violenza e del non controllo, dove crede di arrivare?Il mio appello va soprattutto ai giovani e alle famiglie, fermatevi e riflettete sul vostro futuro, ci saranno strade che non avranno mai la luce.Non doveva accadere, ma ancora una volta siamo qui a piangere un nostro fratello, un nostro amico, un nostro concittadino.Perché?È impossibile accettare tutto questo.Via da qui chi non rispetta e chi non è una persona perbene.Roberto Fusciello è volato in cielo, ha dovuto lasciare la sua famiglia, non per sua scelta.Condanno ogni episodio di violenza.Sono vicino alla Famiglia Fusciello in questo momento di immenso dolore.Fermiamoci tutti e riflettiamo su cosa vogliamo essere.Fai buon viaggio Roberto, vola alto.

Gli organi donati salvato due vite

Ieri, 17 gennaio 2024, è stato eseguito presso la Rianimazione dell’Ospedale “San Rocco” di Sessa Aurunca, diretta da Nadia Zarrillo, un prelievo d’organi da donatore, che ha visto la stretta collaborazione tra l’ASL Caserta ed il Centro Regionale Trapianti diretto dal dottor Corcione. La commissione di accertamento di morte encefalica è stata convocata dal Direttore Sanitario di Presidio, dopo la segnalazione di potenziale donatore d’organi al CRT, effettuata  dalla dottoressa Ada  Carbone, in qualità di  Coordinatore Locale al prelievo d’organi. Fusciello la sua scelta l’aveva fatta in vita iscrivendosi all’AIDO ed i suoi familiari hanno rispettato quanto da lui fortemente voluto: donare i propri organi dopo la morte.

Il cuore è già tornato a battere

Gli organi prelevati, cuore e reni, sono stati trapiantati nella notte tra il 17 e 18 gennaio, i trapianti sono andati a buon fine, ed il cuore è immediatamente ripartito senza necessità di assistenza extracorporea. Una maratona che ha messo in moto più di 150 persone. È la prima donazione avvenuta presso la Terapia Intensiva dell’Ospedale di Sessa Aurunca, e l’efficacia del percorso “osservazione-mantenimento-prelievo-trapianto” hanno confermato l’elevato livello di competenza e professionalità che qualifica il personale dell’UOC di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale San Rocco.

Il Direttore dell’UOC Nadia Zarrillo ha espresso: "Il più sentito ringraziamento, innanzitutto al donatore ed alla famiglia, a tutto il personale medico, infermieristico afferente alla Terapia Intensiva e al Blocco Operatorio, al Personale socio-sanitario, ai consulenti specialisti, agli autisti del PO, alla Direzione Stategica, ed alle Forze dell’Ordine, per l’alta professionalità e per il senso di rete dimostrati durante tutte le fasi che hanno portato al prelievo d’organi. Non importa a chi andranno questi organi ma rimarrà il gesto di grande umanità e di amore che ha fatto verso il prossimo".

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