Riscossione vincita del Superenalotto a Napoli: come incassare la giocata milionaria
Chi ha vinto i circa 101 milioni di euro con un 6 al Superenalotto giocato a Napoli, in una ricevitoria di via Toledo, ha tempo fino all'8 agosto per reclamare la vincita. Dopo questa data – è scritto sul bollettino vincite di venerdì 8 maggio, giorno della giocata – decadrà il diritto ad ottenere l'ingente montepremi, aggiudicato giocando una schedina di appena 2 euro risultata poi con i 6 numeri estratti.
Al netto delle fantasie sull'interpretazione dei numeri attraverso la Smorfia e delle discussioni su chi possa essere il fortunato o la fortunata – si spera in una persona originaria di Napoli, ma è anche possibile si tratti di un turista – c'è una curiosità che ad ogni vittoria monstre al gioco torna ciclicamente: come si riscuote una vincita milionaria al Superenalotto?
Siccome sognare non è vietato (né tassato) molti immaginano come spenderebbero oltre 100 milioni di euro piovuti dal cielo. Altri, più pragmatici (o inguaribili sognatori?) addirittura cercano di capire le procedure per incassarli.
Il riferimento cinematografico è uno dei capisaldi della commedia all'italiana: il film "Al Bar dello Sport" con Lino Banfi, Jerry Calà e Mara Venier, ambientato nella Torino degli anni Ottanta. La trama ruota intorno ad un emigrato meridionale e ad una super-vincita al Totocalcio; la pellicola racconta anche le divertenti traversìe per incassare il denaro.
Il film del 1983, scritto tra gli altri da Enrico Vanzina, è tutto da ridere, ma qualcosa di vero nel meccanismo di riscossione lo racconta: ad esempio il ruolo del notaio, soggetto importante (sebbene non imprescindibile) per trasferire il denaro sul proprio conto.
E c'è anche un altro particolare fondamentale: per incassare occorre tassativamente consegnare la schedina vincente. Non fotocopie, né scansioni informatiche, né fotografie. O il foglietto di carta autentico oppure niente soldi.
La procedura per incassare una vincita al Superenalotto
Il regolamento del Superenalotto guida nel a comprendere come reclamare la vincita al concessionario del gioco, unico responsabile del pagamento delle vincite. È il concessionario che provvede ai pagamenti ma soltanto «solo dopo le operazioni di certificazione da parte della Commissione di determinazione delle giocate vincenti e di controllo del gioco», struttura istituita dall'Agenzia dei Monopoli.
Sisal srl, ovvero l'azienda che ha in concessione il gioco del Superenalotto, ha un suo ufficio premi addetto alla pratica. Il pagamento può avvenire in tre modi: con assegno bancario di conto corrente, con assegno circolare non trasferibile o con bonifici bancari.
Nei casi in cui l’importo della vincita è inferiore a 1 milione di euro, il pagamento avviene entro 30 giorni solari dalla consegna della ricevuta. Per le vincite superiori a 1 milione, il concessionario provvede entro 91 giorni solari dal giorno successivo alla pubblicazione del Bollettino ufficiale.
La ricevuta di gioco vincente va presentata entro 90 giorni solari dal giorno successivo a quello di pubblicazione del Bollettino ufficiale. E se non accade? Semplice: le vincite non riscosse sono versate all’erario. Cioè i soldi tornano allo Stato.
Chi ha giocato a SuperEnalotto e ha vinto, presenta la stampa del dettaglio giocata vincente (riportante il codice univoco della giocata ed il codice di identificazione del conto gioco) e un documento di identità valido ed il codice fiscale, presso:
- Ufficio Premi di Sisal S.p.A – Roma Viale Sacco e Vanzetti, 89 – 00155 – Roma, da lunedì a venerdì dalle 9 alle 13;
- Ufficio Premi di Sisal S.p.A – Milano Via Ugo Bassi, 6 – 20159 – Milano, da lunedì a venerdì dalle 9 alle 13.
Nel bollettino vincite si legge che «ai premi reclamati è applicato un diritto del 20%». Dunque dai soldi occorrerà detrarre fin da subito il 20% di tasse che va allo Stato.
Come si riscuote la vincita al Superenalotto con un notaio
Un'altra domanda che tutti si pongono è quella che riguarda l'anonimato del vincitore o della vincitrice di una somma milionaria ad un gioco a premi. Come si fa a riscuotere oltre 100 milioni al Superenalotto cercando di non farsi identificare?
La ricerca della privacy in questi casi è fondamentale: molti vincitori neo-milionari hanno paura di ritorsioni ed estorsioni, anche della malavita organizzata. Altri invece, molto semplicemente, non vogliono che sotto casa si formi la "corte dei miracoli" di parenti e conoscenti che pretendono un "regalino" dal neo-milionario/a.
Una delle possibilità è sicuramente quella di incaricare della procedura un notaio. Il professionista è un pubblico ufficiale che, su delega, può riscuotere e poi versare al vincitore nei modi in cui il cliente ritiene più opportuni, la cifra. Ovviamente andrà consegnata a lui la schedina vincente, come fondamentale prova della maxi-vincita, necessaria per incassare i soldi dal concessionario.
Il notaio, secondo quanto prescrive la legge in materia di anti-riciclaggio, certificherà anche la provenienza del capitale alla banca per i controlli di rito: l'Agenzia delle Entrate vorrà sapere come mai su un conto ordinario vengano accreditati da un giorno all'altro circa 100 milioni di euro. Ci sono poi mille modi per dividere i soldi, "spacchettarli" e farli rendere. Ma è materia di consulenti finanziari, commericalisti, promotori. La domanda è ovvia: quanto costa la prestazione del notaio per la riscossione della vincita al Superenalotto? La risposta non è netta: dipende. La parcella del notaio incaricato di questa operazione di riscossione può oscillare dall’1% al 3% della somma vinta. Dunque nella migliore delle ipotesi sulla recente vincita di Napoli il notaio più economico andrebbe ad incassare l'un per cento, ovvero poco più di 1 milione e 100mila euro.