Rischio terremoti Campi Flegrei, “come evacuare 500mila persone? In Giappone usano grandi navi”
"Come evacuare 500mila persone dalla zona rossa dei Campi Flegrei in caso di eruzione? C'è la possibilità di usare grandi navi, come fanno in alcune aree in Giappone. In Giappone usano sia vie di fuga marine che terrestri". A lanciare la proposta è Carlo Doglioni, presidente nazionale dell'Ingv, intervenuto questa mattina alla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati. Un'ipotesi che potrebbe risolvere alcune problematiche relative alle vie di fuga terrestri, legate alla conformazione del territorio, allo stato delle infrastrutture e della viabilità.
Doglioni ha illustrato ai commissari anche i possibili scenari per i Campi Flegrei, tra i quali quello più ottimistico prevede la possibilità che l'attività bradisismica possa raffreddarsi e fermarsi, mentre quello peggiore invece c'è la possibilità di una eruzione o di piccole esplosione freatiche di acqua bollente. Esclusa, ad ogni modo, la possibilità di una grande eruzione come quella di 39mila anni fa, in base agli studi recenti a disposizione dell'Ingv.
"Piani di evacuazione vanno adeguati"
Rispondendo alle domande dei commissari sui piani di evacuazione, Doglioni ha argomentato che, a suo giudizio, i piani di evacuazione e di emergenza andrebbero "adeguati, visto che anche la conoscenza dei fenomeni si è evoluta. So che tutti i Comuni hanno cercato di adeguarli per renderli aderenti alle emergenze future. Ma visto che quello che conosciamo è in continuo miglioramento, anche gli adeguamenti devono essere concertati sia a livello comunale, che intercomunale, regionale e nazionale. Stiamo parlando, infatti, di circa 500mila persone che dovrebbero essere spostate in caso di emergenza. È un problema nazionale".
"Continuare a costruire in zona rossa non ha senso"
Per Doglioni, inoltre, "non ha senso" continuare a costruire in zona rossa, "nel momento in cui sappiamo che inevitabilmente prima o poi ci sarà una eruzione o continuerà quello che conosciamo. È un’area che deve essere preservata da uno sviluppo ulteriore. Costruire dentro un vulcano attivo non è opportuno. Ma mi rendo conto che è impossibile pensare di chiedere a centinaia di migliaia di persone di cambiare casa dall’oggi al domani". Ad ogni modo, conclude, "è impensabile che i Campi Flegrei si spengano o che i vulcani si disattivino".
"Se eruzione a mare, c'è rischio maremoto"
Bisogna considerare però la possibilità anche del rischio maremoto. "Se l’eruzione avvenisse nella baia di Pozzuoli – argomenta Doglioni – chiaramente questo potrebbe generare un maremoto. Ma l'ampiezza del maremoto dipende dal tipo di eruzione, se esplosiva, con collasso calderico. L’ampiezza delle onde dipende dal volume eiettato". L'Ingv, intanto, sta continuando il lavoro di "microzonazione". "Stiamo lavorando su questo come istituto, sia con l'Osservatorio Vesuviano che con le altre sedi di Roma e Catania". L'obiettivo è "un raffinamento della microzonazione sismica di terzo livello. Il nostro istituto ha i migliori esperti. Mi auguro che venga chiusa a brevissimo".