Rione Sanità, la storia delle presunte molestie a scuola, la trappola social e le botte al bidello
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Un collaboratore scolastico che avrebbe molestato una bambina di pochi anni, il padre che lo avrebbe saputo e, con un profilo falso sui social, avrebbe teso una trappola all'altro uomo, l'incontro sfociato in aggressione e investimento con la moto. Storia che arriva dalla Sanità, rimbalzata di bocca in bocca tra i vicoli, ma che per il momento non ha conferma ufficiale: nessuno dei due protagonisti, uno dei quali ancora ricoverato in ospedale per le ferite riportate, ha sporto denuncia.
La vicenda sarebbe il retroscena della protesta di mercoledì mattina, quando una cinquantina di genitori erano andati a riprendere i propri figli da una scuola dell'infanzia del rione Sanità, nel centro di Napoli. In quella circostanza erano intervenuti i carabinieri della stazione Stella e avevano appurato che la contestazione riguardava un collaboratore scolastico di quell'istituto, ma non era stato possibile verificare le motivazioni. Il resto è emerso nelle ore successive tra passaparola e post sui social.
A quanto apprende Fanpage.it, la protesta sarebbe infatti nata sulla base di alcune voci, che al momento restano da verificare, su abusi da parte di un collaboratore scolastico su una bambina di cinque anni, figlia di un personaggio del quartiere ben noto alle forze dell'ordine. Il padre non avrebbe inizialmente dato peso alle parole della figlia, ma poi avrebbe cercato di verificare a suo modo. Avrebbe quindi aperto un profilo finto sui social, spacciandosi per una bambina di 12 anni, e avrebbe contattato l'uomo e gli avrebbe chiesto un incontro, dandogli appuntamento per la sera precedente alla protesta; quando il collaboratore scolastico si sarebbe presentato, lo avrebbe picchiato e investito.