Parte il restauro della Chiesa di San Giovanni a Carbonara, capolavoro del Rinascimento a Napoli
Al via i lavori di restauro della Chiesa di San Giovanni a Carbonara, coordinati dal Provveditorato alle Opere Pubbliche della Campania, sotto la supervisione della Soprintendenza ai Beni Culturali. Il grande edificio monumentale che sorge nell’omonima strada del centro storico di Napoli, anch’essa oggetto di restyling attualmente e occupata dai cantieri dell’Unesco, risale al Trecento e ospita al suo interno importanti sculture e dipinti del Cinquecento. È considerata una delle chiese rinascimentali più belle della città. Restaurata una prima volta nel 1856, fu danneggiata durante i bombardamenti del 1943, durante la Seconda Guerra Mondiale, a cui seguirono ulteriori lavori di restauro che eliminarono le aggiunte ottocentesche.
Lavori per 6 mesi
Il progetto di restauro attuale è stato redatto dal Raggruppamento Temporaneo di Professionisti con capogruppo B5 srl di Napoli. I lavori sono stati affidati lunedì alla Società Brigante Engineering srl di Napoli a seguito di procedura di affidamento fra ditte specializzate in restauro dei monumenti mediante il criterio di aggiudicazione con l’offerta economicamente più vantaggiosa. I lavori dureranno circa 6 mesi (175 giorni lavorativi), e dovrebbero essere ultimati prima del prossimo inverno, e prevedono di rimettere a nuovo l’antico complesso della Chiesa di San Giovanni, attualmente adibita a museo. L’intervento riguarderà in particolar modo gli esterni, ma sono previsti lavori anche alla Chiesa Santa Maria Consolatrice degli Afflitti, che si trova nella parte inferiore, dove si celebra messa.
Tutti gli interventi
Tra le altre cose sarà rifatta la rampa esterna, con i pilastri e il capitello superiore sinistro del cancello di accesso. Rimesso a nuovo il cancello di ferro di accesso. Restaurati i parapetti in muratura. L’intervento prevede anche la ricerca e l’eventuale recupero di decorazioni a riquadri sulla facciata esterna, il restauro delle facciate su Via Seripando e della Cappella Caracciolo del Sole, delle facciate sanfeliciane della Chiesa di Santa Maria Consolatrice degli afflitti e della Chiesa di Santa Monica, di cui sarà restaurato anche il portone ligneo, nonché le Cappelle Seripando, d’Eboli di Castropignano e del Crocifisso. Il selciato del Sagrato di San Giovanni sarà lastricato in pietra di Bellona e pietra lavica. Addio anche alle infiltrazioni d’acqua, grazie al nuovo sistema di canalizzazione.
L’intervento di restauro suindicato è incluso nel programma dei 15 interventi di restauro del Provveditorato in Campania approvato con decreto 560 del 2 dicembre 2016 dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, di concerto con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Gli interventi previsti, conseguenti al processo di valutazione di rispetto dei vincoli ambientali, storici, artistici e archeologici e alla riduzione del rischio di perdita e deterioramento della materia storico artistica, saranno di tipo conservativo e svolti sotto la sorveglianza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Napoli.
I lavori saranno eseguiti da maestranze specializzate nella conservazione dei beni artistici e architettonici, con l’utilizzo di materiali specifici, tesi alla salvaguardia dell’autenticità storicamente determinata in tutte le sue stratificazioni, in particolare la scelta degli intonaci con grassello di calce spenta e la scelta dei colori delle facciate e delle quinte esterne, da realizzare con latte di calce spenta e colori con terre naturali, sarà concordata con i funzionari tecnici della Soprintendenza.