Rifiuti, Mancuso: “Assunzioni in Asìa e un secondo impianto di compostaggio a Napoli Nord”
L'assessore all'ambiente del Comune di Napoli, Paolo Mancuso, presidente del Partito Democratico metropolitano, fa il punto della situazione e dei programmi dell'amministrazione Manfredi sui rifiuti con Fanpage.it. Mancuso si è soffermato sul presente e sul futuro dell'Asìa, l'azienda municipalizzata per la raccolta dei rifiuti e sugli impianti. Da 10 anni Napoli attende l'impianto di compostaggio nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, ma l'assessore annuncia un secondo impianto, finanziato con il PNRR, da realizzare a Napoli Nord.
Assessore che situazione avete trovato sui rifiuti e quali sono le vostre priorità?
La priorità è ovviamente migliorare il servizio che offriamo ai cittadini, ci sono alcuni servizi come lo spazzamento delle strade che sono assolutamente inesistenti. Abbiamo trovato una cosa che ci ha colpito, ovvero la disponibilità nelle risorse di Asìa di poter sopperire alle carenze di personale. C'erano risorse per le assunzioni che si potevano spendere da almeno 3 anni. Questi concorsi che non sono stati fatti dalla precedente amministrazione li faremo. Stiamo parlando di circa 400 assunzioni nei prossimi due anni e mezzo.
Sono almeno 10 anni che Napoli aspetta l'impianto di compostaggio, come procederete?
Napoli ad oggi fa solo la raccolta dei rifiuti e paga per il trasferimento di questi rifiuti delle cifre enormi. Basti pensare, solo per la frazione organica, che siamo arrivati a 160 euro a tonnellata, e certe volte anche di più, con un impianto di compostaggio ci costerebbe 40 euro a tonnellata. Contiamo nei prossimi mesi di mettere a gara e aggiudicare l'impianto di compostaggio di San Giovanni a Teduccio, che era già previsto e prevede 30 mila tonnellate all'anno. In questo modo sottraiamo 80 euro a tonnellata dai costi, si rende conto di quanti soldi detraiamo dalle tasse che devono pagare i napoletani. In questi giorni stiamo affinando la presentazione dei progetti per il PNRR ed abbiamo previsto la richiesta di finanziamento di un secondo impianto di compostaggio, delle stesse dimensioni di quello di San Giovanni, da fare a Napoli Nord.
La città di Napoli è servita anche dall'inceneritore di Acerra, sugli altri tipi di impianti lei che idea ha?
Noi vorremmo che Napoli avesse un ciclo industrializzato dei rifiuti, quindi non soltanto la raccolta ma anche l'ingresso nella gestione o nella cogestione dei più importanti impianti che abbiamo in Campania. E' un progetto di lungo periodo, dovremo lavorarci d'intesa con la Regione e con la Città Metropolitana.
Sta pensando ad un inceneritore di proprietà del Comune di Napoli?
In passato sono stato grande sostenitore dell'inceneritore, ma adesso devo prendere atto che è superato, le direttive europee tradotte nel Piano Nazionale di ripresa e resilienza non prevedono questo tipo di smaltimento e non lo finanziano. Quindi dovremo aggiornarci, guardando anche a quelle che sono le nuove tecnologie.
Quale sarà il futuro dell'Asìa? Si parla spesso nelle ultime settimane della possibilità di privatizzare almeno in parte le aziende del Comune.
Io credo che in questo momento l'Asìa non possa che essere pubblica. Napoli sta venendo fuori da un periodo difficile, anche se non ne è ancora venuta fuori del tutto, e credo a mio parere che è il pubblico che deve farsi carico di assumersi tutte le responsabilità per mettere tutto in regola. Noi abbiamo la necessità di garantire ai napoletani un servizio adeguato, quando lo avremo fatto ne riparleremo.