Inchiesta sui rider a Napoli. La situazione è peggiorata: 15 ore di lavoro per 20 euro. E c’è l’incubo rapine
Le storie dei riders che consegnano cibo in tutta Italia si somigliano tutte: sfruttamento, turni anche di 15 ore per guadagnare solo 20 euro, rischio altissimo di incidenti e nessuna copertura sanitaria o assicurativa lavorativa. Dopo la crisi causata dalla pandemia Covid-19 coi lockdown e la crescita del delivery food, è cambiato tutto. A maggio 2020 i riders si sono moltiplicati arrivando a fare massimo 2 o 3 consegne a persona al giorno. I guadagni si sono ovviamente ridotti al minimo.
A febbraio 2021 i "ciclofattorini" in Italia erano circa 60mila e tutti senza contratto ma da allora le cose peggiorate. Le telecamere di Fanpage.it hanno seguito i addetti al delivery food , consegnando cibo con loro, attendendo la “notifica” di un ordine e aspettando ore un sistema fatto a punti che decretasse chi dovesse lavorare e chi no.
In 5 ore di un giovedì sera, dinanzi a una delle catene di fast food più importanti del mondo, le consegne per gli oltre 15 riders presenti sono state circa 10, divise tra di loro, con una media di 3 euro lordi a consegna, nonostante il viaggio durasse oltre 25 minuti (solo andata). Il sistema di consegna è deciso da un algoritmo.
È lo Squid game vero, non è un film. È il Rider Game. Più sei vicino al luogo di ritiro, più consegni velocemente; più il cliente è soddisfatto più guadagni punti. Se guadagni punti a ciò, ricevi più consegne da fare. Ma cosa succede se un ordine va male? Se il cliente non si trova in casa o non ha scritto correttamente l’indirizzo o il cognome sul citofono, il timer acquisisce i dati di un ritardo. Le chiamate al cliente per avere indicazioni sono a carico del rider e nel caso in cui non si riesca ad effettuare la consegna, il sistema, attraverso un timer, riconosce che c’è stato un problema. Se per puro caso o sfortuna, in tre giorni lavorativi anche non consecutivi, il rider non riesce a consegnare il cibo ordinato o il cliente lo rifiuta o mette un “pollice verso il basso” per il tempo impiegato a fare la consegna, l’account viene bloccato per diversi giorni e al suo ripristino il ranking si abbassa facendo ricevere meno ordini.
I trucchi usati dai rider sulle app di food delivery
I fattorini di Uber, Glovo, Deliveroo, per ovviare a questo problema hanno più cellulari con più account, spesso creati con documenti di altre persone a loro vicini così da evitare di fermare il lavoro in caso di blocchi e avere più possibilità di fare consegne. Gli account paralleli però non vengono solo creati con altri documenti, ma vengono anche venduti da chi ha smesso di fare questo lavoro e il valore di un account con un buon punteggio si aggira attorno ai 200 euro.
A Napoli i rider vivono con l'incubo rapine ‘a causa' del Gps
I problemi però non finiscono con la carenza di lavoro; c’è da stare attenti anche alle rapine che possono essere organizzate come un videogioco. I clienti, quando effettuano un ordine dalla loro app, conoscono il nome e la faccia del proprio rider per la consegna ma possono anche monitorare in tempo reale dove si trovi lo stesso. Molti fattorini, si vedono arrivare ordini fittizi creati con carte prepagate fasulle con pagamento alla consegna, che può essere massimo i 50 euro.
Chi ha creato l’ordine, spesso 4 o più persone intercettano in tempo reale il rider sul percorso grazie al Gps dell’app, lo accerchiano e lo rapinano del cibo, se gli va bene. Ma se le cose vanno male il rider rischia anche d’essere picchiato, vedersi sottrarre i soldi e anche il motorino. Antonio, rider di 60 anni, ci racconta di una volta che gli fu rubato l’incasso di una notte e nel momento in cui denunciò tutto e lo fece presente al suo provider, in tutta risposta, dato che la consegna non era andata a buon fine, gli fu bloccato l’account.
Molti riders dopo la serie di Netflix Squid Game hanno trovato amare similitudini nel loro lavoro, dove per sopravvivenza e per guadagnare si prestano a un gioco in cui la morte e lo stress sono all’ordine del giorno.