Ricostruito l’omicidio di “Sicc ‘e penniell”: scampo’ a 2 agguati, uno costò la vita all’innocente Lino Romano

Sul corpo Domenico Gargiulo si era fatto tatuare una data: 15 ottobre 2012. Era il giorno in cui al suo posto era morto un innocente, Lino Romano: i killer di camorra, arrivati per lui a Marianella, credettero di riconoscerlo nell'operaio 30enne di Cardito e fecero fuoco. Una morte solo ritardata: il corpo di Gargiulo, noto negli ambienti criminali come "Sicc ‘e penniell", è stato ritrovato nel bagagliaio di un'auto l'8 settembre 2019.
Le indagini su quell'agguato, il terzo contro di lui, hanno portato all'arresto di otto persone, accusate a vario titolo di associazione di stampo mafioso, omicidio, occultamento di cadavere, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, spaccio di stupefacenti, detenzione e porto abusivi di armi da fuoco, estorsione, favoreggiamento personale, riciclaggio e ricettazione.
L'accordo tra i clan Licciardi, Sautto-Ciccarelli e Abbinante
L'ordinanza cautelare, emessa dal gip di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, è arrivata al termine di indagini dirette dalla Squadra Mobile. L'omicidio di Gargiulo è riconducibile ai vertici dei clan Licciardi e Sautto-Ciccarelli.
I due gruppi criminali, ricostruiscono gli inquirenti, sarebbero legati al clan Abbinante e l'esecuzione, oltre ad apparire come dimostrazione di un collegamento tra le tre consorterie, sarebbe stata anche una vendetta per la condanna all'ergastolo inflitta a Salvatore Baldassarre, nipote del capoclan Antonio Abbinante, per l'omicidio dell'innocente Lino Romano (il 15 ottobre 2012) e per il tentato omicidio dello stesso Gargiulo (il 3 novembre 2012).

La morte di Domenico Gargiulo Sicc ‘e penniell
Il corpo del 29enne è stato fatto ritrovare in un'auto rubata nel rione Don Guanella, lo avevano ammazzato con un proiettile alla nuca. Le indagini si sono concentrate sul gruppo del "Rione Don Guanella", articolazione dei Licciardi che fa capo ad Antonio Bruno.
Gargiulo, hanno ricostruito gli investigatori, era stato inizialmente affiliato al clan Abbinante, attivo nel rione Monterosa. Successivamente, nel corso della terza faida di Scampia, tra la fine del 2011 e l'inizio del 2012, era passato tra le fila del clan Marino della zona delle Case Celesti, con ruolo di vertice.
Nel 2012 i due agguati, ad opera di esponenti del cartello Abbinante-Abete-Notturno: quello del 15 ottobre, quando al suo posto venne ucciso Lino Romano, e quelli di tre settimane dopo, il 3 novembre, quando si salvò perché la pistola del killer si inceppò. Successivamente gli investigatori inquadrano Gargiulo nel clan Sautto-Ciccarelli di Caivano.
Nel settembre 2019 il 29enne era stato portato con uno stratagemma nel luogo in cui sarebbe stato commesso l'omicidio e il suo corpo era stato nascosto nel bagagliaio di un'automobile, fatta ritrovare l'8 settembre nel Rione Don Guanella.