video suggerito
video suggerito

Revenge porn: si fa inviare foto e video hard e chiede soldi per non pubblicarli

I carabinieri arrestano un uomo di Scafati (Salerno) per revenge porn. Una delle sue vittime era minorenne all’epoca dei fatti ed altre avevano fragilità fisiche o cognitive.
A cura di Redazione Napoli
31 CONDIVISIONI
Immagine

La  compagnia dei carabinieri di Pozzuoli (Napoli) ieri ha messo le manette ai polsi ad un uomo accusato di revenge porn, l'orribile pratica di minaccia verso una persona, spesso un ex partner, di rivelare aspetti della loro relazione intima sul web. I militari hanno dato esecuzione all'ordinanza di applicazione di misura di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Napoli su proposta della locale procura della Repubblica sezione IV, per reati di pedopornografia minorile, estorsione, revenge porn.

Secondo quanto emerso dalle indagini, i carabinieri ritengono che l'uomo, orginario di Scafati (Salerno) utilizzando i social network, stringesse rapporti con le sue vittime – una delle quali minore all'epoca dei fatti ed altre con fragilità fisiche o cognitive – per poi indurle ad autoprodurre ed inviargli foto e video dal contenuto pornografico, minacciando di diffonderle se non gli fossero state versate somme di denaro.

Cosa rischia chi fa "pornovendetta"

Contro la pratica della "pornovendetta", com'è definita dall'Accademia della Crusca, c'è un disegno di legge approvato in via definitiva il 17 luglio 2019. Si punisce la diffusione di immagini o video a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone rappresentate da parte di chi queste immagini le ha realizzate e da parte di chi le riceve e contribuisce alla loro ulteriore diffusione al fine di creare danno alle persone rappresentate.  La pena prevista è la reclusione da 1 a 6 anni e la multa da 5 a 15mila euro.

31 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views