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Retrogaming con videogiochi pirata: oltre mille console sequestrate a Napoli

I finanzieri hanno sequestrato a Napoli 1.107 consolle con software piratati: ognuna conteneva diecimila videogiochi di “retrogaming”, con titoli degli anni ’80 e ’90.
A cura di Nico Falco
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Street Fighter, The Legend of Zelda, Castlevania, giusto per citarne un paio tra quelli più famosi, ma nelle consolle ce n'erano memorizzati diecimila, tutti risalenti agli anni '80 e '90 e tutti, naturalmente, tutelati da copyright. Il sequestro è scattato nel corso di un controllo effettuato dalla Guardia di Finanza in alcuni esercizi commerciali gestiti da cittadini orientali nella zona industriale di Napoli; sotto chiave sono finite 1.170 console e 11 milioni e 700mila videogiochi "taroccati", oltre a 25mila articoli contraffatti e 55mila prodotti con marchio CE non conforme tra capi di abbigliamento, prodotti elettrici, calzature, prodotti per la casa, accessori per l’estetica, bigiotteria e giocattoli.

L'operazione, condotta dai finanzieri del Gruppo Pronto Impiego e del I Gruppo con l'ausilio di unità cinofile, si inquadra nei servizi di controllo economico del Comando Provinciale di Napoli volti a prevenire e contrastare il commercio illegale di prodotti contraffatti e/o insicuri, l’abusivismo commerciale e il sommerso di lavoro.

Cosa è il retrogaming

Col termine "retrogaming" si intende il giocare a videogiochi del passato, tendenza che negli ultimi anni si è molto diffusa. I titoli "interessati", insomma, non sono quelli di ultima generazione, ma quelli di trenta o quaranta anni fa, ben lontani dalla grafica odierna. Nella categoria ci finisce praticamente di tutto: dal "Tennis for two", il primo videogioco della storia, datato 1958, a giochi più recenti come Asteroids e Super Mario Bros e quelli classici da sala giochi come i primi Street Fighter. Tutti titoli che occupano pochissima memoria rispetto a quelli odierni, per questo basta un hard disk ridotto per contenerne anche decine di migliaia.

Proprio per la possibilità di utilizzare hardware poco costoso, è cresciuto molto anche il mercato delle consolle dedicate al retrogaming; sui canali ufficiali non sono in vendita, trattandosi comunque di materiale piratato, ma basta una veloce ricerca su Google per trovare numerosi siti Internet e annunci online.

L'operazione nella zona industriale a Napoli

Oltre ai sequestri, nel corso dell'operazione è stata constatata la presenza di 7 lavoratori in nero, tra cui uno straniero sprovvisto del permesso di soggiorno, e di dipendenti che, nonostante fossero assunti regolarmente, venivano pagati in contanti, con mezzi non tracciati. I finanzieri hanno inoltre appurato che due esercizi commerciali, autorizzati alla sola vendita all'ingrosso, in realtà vendevano anche al dettaglio; ai titolari delle attività è stata constatata l'omessa installazione del registratore telematico con conseguente segnalazione al Comune per l'irrogazione della sanzione amministrativa prevista.

Sono stati infine trovati 300 euro in banconote false. Complessivamente sono state denunciate, a vario titolo, all'autorità giudiziaria 13 persone, per i reati di frode in commercio, vendita di prodotti industriali con segni mendaci, ricettazione e violazioni della normativa in materia di diritti d’autore; un’ulteriore persona è stata segnalata all’Autorità Prefettizia per detenzione illecita di sostanze stupefacenti per uso personale.

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