Reddito di cittadinanza regionale, Giuseppe Conte a Napoli col sindaco Manfredi: “De Luca non faccia cadere la proposta”
Vincenzo De Luca qui non c'è. Il suo giorno è il venerdì, quando fa la diretta sui social e quando Maurizio Crozza lo imita a "Fratelli di Crozza" . E del resto, col Movimento Cinque Stelle e col tema del giorno, il reddito di cittadinanza, il presidente della Regione Campania non ha mai avuto buoni rapporti (ammesso che con qualcuno ne abbia) e solo di recente i suoi toni si sono abbassati.
L'uomo politicamente più vicino a De Luca, ovvero Fulvio Bonavitacola, è dall'altra parte della città, sfila nel corteo contro l'autonomia differenziata al fianco dell'ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris. Nemmeno qui De Luca c'è. Quando al vicepresidente della Regione Campania viene chiesto del sindaco, sbotta: «Chiedete a lui».
Convergenze e divergenze, del resto tutto ciò che accade in questi mesi è funzionale a preparare le Elezioni Europee ma soprattutto le Elezioni Regionali del 2025 in Campania. Con Giuseppe Conte, Roberto Fico e tutti i deputati, senatori e consiglieri pentastellati c'è il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. L'argomento è rilevantissimo a Napoli: è il Reddito di cittadinanza.
Cancellato dal governo Meloni ora parte del Consiglio regionale della Campania vorrebbe reintrodurre il sostegno al reddito a livello locale, con una proposta di legge ad hoc. Nulla di nuovo sotto il sole: fu Antonio Bassolino, governatore campano nei primi anni Duemila, a introdurre questo reddito regionale, sostenuto dalla sinistra, il primo promotore fu l'allora consigliere di Rifondazione Comunista Franco Maranta. Sembrano passati secoli e forse politicamente è così.
L'ex premier Giuseppe Conte va subito al nocciolo e il suo invito è proprio a De Luca:
Confido che questa proposta non sarà lasciata cadere. Faccio appello anche alle forze di maggioranza in Regione.
Ho visto che il presidente De Luca ha fatto una dichiarazione che non chiude la porta a discutere di questa proposta. Quando c'è da restituire dignità sociale a tutti i cittadini, dobbiamo lavorare tutti nella stessa direzione.
Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi immagina un sostegno più elaborato, soldi inseriti in un percorso che non sia solo di integrazione economica a chi ha redditi sotto soglia di povertà ma anche di inclusione sociale, formazione e lavoro:
Penso che questa sia una proposta. La politica è fatta di negoziazione, di discussione, di dibattito. È indubbio che il tema che viene sollevato, coniugare sostegno al reddito e inserimento nel mondo del lavoro e formazione, è il tema.
Adesso c'è una proposta che ha un senso significativo, bisogna coniugarlo con le disponibilità di bilancio, perché è difficile che possa essere sostenuta semplicemente dal bilancio regionale o dei comuni.
A margine degli interventi ovviamente le domande sono tante. Manfredi viene stuzzicato sulla sua possibile candidatura alla Regione Campania col centrosinistra: è un uomo che unisce, è forse la personalità politica napoletana che meglio rappresenta quel «campo largo» di alternativa al centrodestra che Pd e M5s cercano di contrapporre al cartello delle destre di Fratelli d'Italia, Lega di Salvini e Forza Italia.
Il primo cittadino non si scompone proprio e non fa "sognare" il borsino della fantapolitica:
Sono stato eletto dai napoletani per fare il sindaco di Napoli. E a me piace portare a termine le cose rispetto alle quali ho preso un impegno.
C'è tanto da fare in città, stiamo lavorando tantissimo, per cui il mio obiettivo principale è fare il sindaco, non penso ad altro, perché i napoletani mi hanno eletto per fare il sindaco.
La visione dell'alleanza progressista per le Regionali 2025 è in linea con il quadro nazionale: «Quando ci saranno le nuove Regionali questa alleanza progressista deve stare naturalmente insieme. Non è solo questione di formule politiche, ma di politiche che si fanno, e credo che a Napoli si stiano facendo quelle giuste».
È Roberto Fico a toccare un non-detto, un punto nevralgico dei rapporti politici della Campania oggi, ovvero lo scontro istituzionale tra il presidente della Regione e il ministro del Sud Raffaele Fitto sui fondi Coesione. L'ex presidente della Camera dei Deputati spiega che alla fine a rimetterci sono i cittadini campani:
Speriamo che questa situazione si possa risolvere, perché non è che si risolve per Fitto o per De Luca, si risolve per i cittadini campani, che se questi fondi non vengono spesi e non vengono messi in linee di finanziamento per investimenti ci rimettiamo tutti noi campani.
Credo che dobbiamo essere sempre chiari e netti e trasparenti sui fondi, quindi la linea di confronto con il Governo secondo me deve essere anche serratamente dura ma ci deve essere fino in fondo.