Reddito di cittadinanza per finanziare le piazze di spaccio, 8 arresti a Piedimonte Matese (Caserta)
A finanziere le piazze di spaccio delle palazzine Iacp di Piedimonte Matese (Caserta), era lo Stato: gli spacciatori, tutti percettori del Reddito di cittadinanza, utilizzavano quei soldi per acquistare all'ingrosso la droga che poi smerciavano al dettaglio. È quanto hanno appurato i carabinieri nell'ambito di una indagine condotta dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere che ha portato all'arresto di 8 persone.
Blitz nelle palazzine Iacp di Piedimonte Matese, 8 arresti per droga
I provvedimenti sono stati emessi dal gip sammaritano su richiesta della locale Procura; degli 8 indagati, 6 sono finiti in carcere e per gli ultimi 2 sono stati disposti gli arresti domiciliari. Il blitz è scattato all'alba di oggi 28 febbraio; in campo numerose pattuglie dei carabinieri delle Compagnie di Piedimonte Matese e dei comandi di Caserta, Napoli e Pordenone, col supporto delle unità cinofile di Sarno e di un elicottero del Nucleo di Pontecagnano.
Alle prime luci dell'alba le palazzine Iacp di Piedimonte Matese, frazione Sepicciano, sono state circondate e sono state eseguite le ordinanze. Dagli accertamenti è emerso che le piazze di spaccio erano attive tutto il giorno, 24 ore su 24. E che, nel periodo delle maggiori restrizioni Covid, quando le libertà personali erano soggette a maggiori restrizioni per via della pandemia, il volume d'affari era addirittura aumentato.
Le piazze di spaccio finanziate col Reddito di cittadinanza
I carabinieri hanno inoltre scoperto che tutti gli 8 indagati risultano essere percettori del Reddito di cittadinanza, e che proprio quel denaro veniva utilizzato per finanziare le piazze di spaccio: coi soldi del sussidio venivano acquistati all'ingrosso marijuana, hashish, cocaina e crack, che poi venivano rivenduti al dettaglio.
Gli indagati ricevevano i clienti nelle loro abitazioni, anche più volte al giorno, e sembravano non temere operazioni delle forze dell'ordine: soltanto in alcuni casi avevano usato parole in codice per riferirsi alla droga, parlando di "pane cotto o pane crudo", "zucchero", "latte", "panettoni", "filoni di pane".