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Reddito di Cittadinanza Napoli, ora si deve lavorare al Comune: stop sussidio con 24 ore di assenza

Sono circa 36mila i beneficiari che potranno fare lavoretti per Comune, società partecipate, enti pubblici e coop. Rimborso di 10mila euro a chi aderisce.
A cura di Pierluigi Frattasi
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I percettori del Reddito di Cittadinanza a Napoli dovranno lavorare per il Comune di Napoli o perderanno il sussidio. Entrano nel vivo i Progetti Utili alla Collettività (Puc), pensati per impiegare i percettori di RdC in mansioni di supporto ai dipendenti pubblici. I beneficiari della card gialla potranno lavorare sia per conto dell’amministrazione comunale, ma anche di altri enti pubblici, come la Città Metropolitana, per le società partecipate di Comune, ex provincia e regione, e per le coop sociali. Pubblicata la manifestazione di interesse. Gli enti interessati potranno presentare le domande entro il 30 giugno. Per chi aderisce è previsto un rimborso di 10mila euro da utilizzare per la formazione, acquisto di mascherine, gel, divise e tesserini. I rapporti saranno regolati da convenzioni. I percettori che rifiutano di partecipare al Puc o si assentano per 24 ore perdono il sussidio.

Al via i primi 2 progetti, pronti altri 3

Sono già partiti i primi 2 progetti Puc che coinvolgeranno 350 percettori di reddito nella manutenzione del verde pubblico. Di cui 50 unità a supporto dei giardinieri impiegati nell'hub del quartiere Soccavo per la manutenzione di viali, aiuole, aree attrezzate e piccoli parchi. Altri 300 nelle altre Municipalità. Mentre sono in cantiere altri 3 progetti: 2 in area urbanistica e 1 di inclusione sociale. Nel complesso sono circa 36mila i percettori del RdC che potranno partecipare, su una platea di circa 110mila, che comprende però anche anziani e inabili.

La manifestazione di interesse

Il Comune ha intenzione di estendere la sperimentazione, già partita in altre città, e ha pubblicato la manifestazione di interesse per trovare altri enti disposti ad impegnarsi nei Puc, presentando progetti nei 6 ambiti previsti (culturale; sociale; artistico; ambientale; formativo; tutela dei beni comuni). I vari progetti saranno poi caricati sulla piattaforma GePI, alla quale si potranno agganciare i percettori del reddito. L’iniziativa è rivolta ai sottoscrittori del Patto per l’Inclusione Sociale o del Patto per il Lavoro e residenti nel Comune di Napoli.

Chi non aderisce perde il reddito

Gli enti aderenti dovranno anche comunicare all’Amministrazione la mancata adesione del beneficiario intesa sia come rifiuto ad iniziare le attività sia come assenza ingiustificata reiterata. L’assenza ingiustificata di 8 comporterà per il beneficiario un richiamo da parte del Comune. Dopo il terzo richiamo (per complessive 24 ore di assenza ingiustificata) la mancata giustificazione entro un congruo termine, comporterà la segnalazione di mancata adesione agli organi competenti. Per il beneficiario scatterà la perdita del sussidio.

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