Reddito di Cittadinanza, i carabinieri bloccano 113 pratiche per truffa aggravata nel Casertano
Nel momento storico in cui è forte la richiesta di parte della politica di rivedere la legge o addirittura abolire il reddito di cittadinanza, arrivano notizie di inchieste e verifiche che hanno come obiettivo quello di stanare coloro che fanno carte false (letteralmente) per ottenere l'assegno di sostegno al reddito erogato dall'Inps. I Carabinieri del Comando provinciale di Caserta hanno effettuato una serie di verifiche a raggera nell'area domitia, dove sono competenti il reparto territoriale di Mondragone e la Compagnia di Sessa Aurunca. Dal 2021 ad oggi il Comando provinciale Carabinieri di Caserta ha complessivamente deferito in stato di libertà quasi 700 persone, per una frode accertata di più di 3 milioni di euro.
La truffa per il Reddito di cittadinanza
I militari hanno accertato numerose irregolarità nelle procedure di dichiarazione del possesso dei requisiti, in particolare sono state rilevate e contestate la ricezione del reddito pur in presenza di sentenze definitive di condanna per reati per i quali è invece prevista la decadenza del beneficio; la presentazione di false dichiarazioni relative a residenze fittizie, allo scopo di sottacere gli altri componenti del nucleo familiare percettori di reddito o titolari di beni immobili; irregolarità sul territorio nazionale di cittadini stranieri che hanno falsamente autocertificato la loro residenza in Italia.
Tra le posizioni irregolari emerse figurano 15 persone che percepivano il beneficio mentre erano ristrette ai domiciliari, in un caso si tratta di una coppia, lui sorvegliato speciale e lei agli arresti domiciliari. Altre 8 persone, invece, sono risultate con precedenti per reati comuni. Sono state quindi denunciate alla Procura di Santa Maria Capua Vetere per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche 113 persone, nei cui confronti sono state avviate le procedure per la sospensione e la revoca con effetto retroattivo del reddito indebitamente percepito, per un danno erariale di oltre 800mila euro.