Reddito di cittadinanza, a Napoli un negozio “bancomat”: finti acquisti per prelevare contanti dalla tessera
Sono 1.204 i cosiddetti "furbetti" del Reddito di cittadinanza, ovvero le persone scoperte dai carabinieri del Comando Provinciale di Napoli a percepire indebitamente il sussidio dello Stato nell'ambito di una vasta operazione messa in campo tra il novembre del 2021 e l'aprile del 2022, cinque mesi nei quali sono stati percepiti illecitamente oltre 6 milioni e mezzo di euro tra Napoli e provincia.
Tra i furbetti scovati dai carabinieri, curioso il caso del titolare di un negozio di alimentari a Ponticelli, quartiere della periferia orientale di Napoli, che offriva una sorta di "servizio bancomat" ai suoi clienti, a cui faceva pagare gli interessi sul servizio offerto, come svelato anche da un servizio della trasmissione televisiva Striscia la Notizia. Per comprendere meglio: la tessera collegata al Reddito di cittadinanza permette – in base ai componenti del nucleo familiare – di spendere un tetto massimo giornaliero, che difficilmente supera i 200 euro. Il negoziante, ai clienti affezionati, faceva strisciare la carta associata al Reddito sul Pos fingendo un acquisto, e poi restituiva in contanti la somma equivalente, ma tratteneva il 15% per il servizio reso. Il commerciante è stato denunciato e il negozio sequestrato poiché sprovvisto dell'autorizzazione comunale.
Reddito di cittadinanza revocato anche alla figlia di un uomo coinvolto nell'omicidio Siani
Non solo il caso, eclatante, del commerciante di Ponticelli. Il 2 marzo scorso, ad esempio, al Rione Don Guanella, periferia settentrionale di Napoli, i carabinieri hanno scoperto un'autorimessa completamente abusiva messa in piedi su un terreno comunale: il responsabile, un 47enne, percepiva da circa tre anni il reddito di cittadinanza. L'uomo è stato denunciato e il terreno sequestrato. A Pozzuoli, nella provincia partenopea, i militari dell'Arma hanno denunciato 12 parcheggiatori abusivi che percepivano il Reddito di cittadinanza.
A Marano, invece, tra le tante persone a cui è stato revocato il Reddito di cittadinanza perché percepito indebitamente, c'è anche la figlia di un uomo ritenuto dagli inquirenti coinvolto nell'omicidio del giornalista Giancarlo Siani, ucciso dalla camorra a Napoli il 23 settembre del 1985. Tra i segnalati come percettori illecitamente del Reddito di cittadinanza anche esponenti della criminalità organizzata.