Reddito di cittadinanza: a Napoli lavori sociali solo per 7 richiedenti su 740
“Il Comune di Napoli ha espletato tutte le attività di sua competenza per avviare i Progetti di Utilità Collettiva (PUC) per i percettori del Reddito di Cittadinanza. Gli uffici hanno presentato 14 progetti e in questo momento sono in attesa che i Centri per l’Impiego forniscano i nominativi di coloro che hanno già firmato il Patto per il Lavoro e sono disponibili per i PUC, al momento ci sono stati dati 7 nomi su 740 richiedenti. Il Comune si è già attivato per partire con questi 7, ma dai Centri per l’Impiego c’è lentezza”. Così l’assessore alle politiche del Lavoro, innovazione e autonomia della città del Comune di Napoli, Giovanni Pagano, intervenuto oggi in commissione Politiche Sociali, presieduta da Maria Caniglia. "Il Reddito di Cittadinanza – spiega Pagano – è una misura di civiltà che dà dignità alle persone. Si è dimostrata importante soprattutto durante questa fase storica di pandemia".
I Progetti di Utilità Collettiva (PUC), infatti, sono una sorta di lavoretti che i percettori del Reddito sono chiamati a svolgere per conto del Comune di Napoli, accompagnati dai dipendenti comunali, pena la perdita del sussidio. Dalla pulizia delle aiuole alla segnalazione dei sacchetti selvaggi, ad altre mansioni di supporto che possono essere svolte negli uffici. Ogni beneficiario sarà abbinato in automatico dalla piattaforma GePi ad un ambito in base alle proprie competenze ed esperienze (nel caso di più ambiti potrà scegliere). Gli ambiti sono sociale, ambiente, tutela dei beni comuni, arte e cultura, ma anche Protezione Civile. Chi sarà chiamato potrà aiutare a curare i giardinetti cittadini, grattare via i graffiti dai monumenti pubblici, dare una mano nelle biblioteche comunali o accompagnare i bimbi a scuola.
Solo 7 nomi su 740 inviati dai Centri per l'Impiego
Il Comune, però, prende i nomi dei candidati dalla piattaforma Gepi, tra coloro che hanno firmato il Patto per il Lavoro. Sui 740 selezionati, su circa 63mila percettori del Reddito di Cittadinanza (RdC) a Napoli, però, come spiegato da Pagano, “dalla piattaforma finora i Centri per impiego dell’Inps hanno fornito al Comune solo 7 nominativi”. “Partiremo da questi 7 – assicura Pagano – Gli uffici si stanno già attivando, ma il problema è la lentezza con cui ci sono forniti i nominativi”. "In queste ore sto cercando di compulsare anche il Ministero del Lavoro e l'INPS per provare ad aggirare il blocco, affinché alcuni possano proporsi ai Centri per l'Impiego: stiamo avendo molte richieste da parte di percettori di RdC che vogliono collaborare".
"Molte richieste per collaborare"
“In queste ore – aggiunge l’assessore – sto cercando di compulsare anche il ministero del Lavoro e l’Inps per provare ad aggirare il blocco, affinché alcuni possano proporsi ai Centri per l’Impiego, perché stiamo avendo molte richieste da parte di percettori che vogliono collaborare”. “Tutti i lavori di pubblica utilità – aggiunge – non possono sostituire l’attività del dipendente dell’Ente, ma sono sempre di supporto e accompagnamento”. “I Puc – precisa Pagano – sono una sorta di misura di formazione. Per poter essere assunte al Comune queste persone dovranno sempre fare il concorso o la selezione, se si tratta di profili B”. “I Puc al momento – conclude Pagano – scadono il 31 dicembre 2021, ma saranno sicuramente prorogati. Visto che il percettore del Reddito è legato alla durata dell’assegno dell’RdC, gli uffici stanno selezionando coloro che hanno una durata maggiore”.
"Le Amministrazioni Comunali – aggiunge Pagano – sono vincolate dal Ministero a svolgere i PUC. Il nostro obiettivo è insistere con l'INPS e il Ministero del Lavoro affinché i percettori possano volontariamente decidere di partecipare ai progetti. Questa modalità darebbe dignità ai percettori stessi e valorizzerebbe la misura. Culturalmente, non mi rivedo nell'idea che quando qualcuno percepisce un bonus o una misura di sostegno al reddito, si debba giustificare con lo svolgimento di un'attività lavorativa. Ritengo che quando il lavoro viene svolto, vada sempre pagato. Anche se si tratta di un'ora alla settimana. Quando lo Stato predispone politiche attive per il lavoro o un percorso di formazione, dovrebbe già individuare una collocazione certa".
"A Napoli – prosegue – ci sono migliaia di persone che percepiscono il Reddito di Cittadinanza e che vorrebbero mettersi in gioco per il miglioramento del proprio territorio. Trovo assurda la criminalizzazione che si sta compiendo ai danni dei percettori di questa misura. Il problema, oggi, non sono i "furbetti del reddito", che sono lo 0,07% del totale dei percettori, ma l'urgenza di ragionare seriamente su percorsi di assunzioni nelle pubbliche amministrazioni, che oggi sono carenti, specialmente nelle categorie A e B.A Napoli, e nel Mezzogiorno, avremmo bisogno, in questa fase di pandemia, di almeno di un milione e mezzo di posti di lavoro. Bisogna utilizzare i soldi della formazione e dell'inclusione lavorativa in questa direzione".