Reddito cittadinanza sospeso, a Napoli tensioni agli uffici Inps: incendiata cassetta elettrica
Tensioni questa mattina si sono registrate nella sede dell'Inps di Napoli in via Alcide De Gasperi con i beneficiari del Reddito di Cittadinanza. Un piccolo incendio ha riguardato una cassetta dell'energia elettrica ed è stato domato con gli estintori. Sul posto le forze dell'ordine che presidiano l'ingresso degli uffici.
Rafforzati i presidii di Polizia di Stato e Polizia Locale agli uffici dell'Inps e dei servizi sociali comunali a Napoli, intanto, contro il rischio di aggressioni e tensioni per la sospensione del Reddito di Cittadinanza per alcune categorie di beneficiari nel mese di agosto 2023. Un provvedimento che nel capoluogo partenopeo coinvolgerà circa 22mila famiglie. Si tratta dei nuclei cosiddetti ‘occupabili', composti da persone di età compresa tra i 18 e 59 anni non portatori di disabilità e senza figli minori, disabili o over 60 a carico. Il contributo però si può riattivare per le famiglie segnalate dai servizi sociali per problemi gravi.
Mentre da settembre partirà il contributo di 350 euro per chi segue i corsi di formazione con i centri per l’impiego. Ma a Napoli è scoppiata la protesta. Precari storici e disoccupati organizzati hanno annunciato una manifestazione per mercoledì 2 agosto a Porta Capuana, alle ore 10, "contro la sospensione del Reddito di Cittadinanza".
Rafforzati i controlli di polizia locale ai servizi sociali
Il Comune di Napoli ha rafforzato i controlli della Polizia Locale presso gli uffici dei servizi sociali per evitare tensioni. Negli scorsi giorni la Cisl Fp, con Agostino Anselmi, aveva chiesto un incontro all'assessore al Welfare Luca Trapanese:
"Siamo seriamente preoccupati dagli scenari che si possono prospettare nei prossimi giorni nei CSST. Alle conclamate condizioni e situazioni che vedono quotidianamente il personale dei CSST ripetutamente esposto ad aggressioni, riteniamo che la sospensione momentanea della misura RDC possa rappresentare un rischio non trascurabile di alimentare questi fenomeni e peggiorare le già precarie condizioni di sicurezza e incolumità dei dipendenti.
Concludendo:
Oggi più che mai, occorre intervenire subito sul tema sicurezza e ordine pubblico nei CSST. È necessario adoperarsi subito con azioni preventive capaci di garantire "presidi sicuri" per dipendenti e cittadini. In questa direzione, come già fatto in passato, questa Organizzazione Sindacale, propone la presenza di agenti di Polizia Municipale in tutti i CSST come previsto già per alcuni servizi sensibili.
La Fp Cgil: "Aggrediti gli assistenti sociali comunali"
La Fp Cgil con Danilo Criscuolo scrive:
Già da mesi la CGIL ha sottoposto all'attenzione dell'amministrazione quello che sarebbe potuto succedere in questi giorni e i problemi di sicurezza dei centri dei Servizi Sociali Territoriali. L'allarme è anche per gli uffici centrali a via Salvatore Tommasi e a via Santa Margherita a Fonseca.
Subito dopo l’arrivo del SMS INPS in cui si comunicava la perdita del RDC a tanti nuclei familiari napoletani, i lavoratori dei CSST cittadini sono già stati oggetto di veri e propri assalti da parte di cittadini che hanno a torto ritenuto di poter riferirsi agli assistenti socialii per capire di più rispetto alla situazione e chiedere di essere presi incarico. Abbiamo letto le dichiarazioni del Sindaco e dell’Assessore al Welfare nonché quelle del Presidente dell’ Ordine degli Assistenti Sociali che consideriamo importanti prese di posizione a fare chiarezza sull’accaduto.
A aggiunge:
La FPCGIL del Comune di Napoli con note 333514/2023 di maggio e 3808/2023 di Giugno aveva comunicato le preoccupazioni della nostra O.S. sui profili di sicurezza generali e specifici relativi alla evoluzione della vicenda Rdc a cui un primo riscontro c’è stato da parte dell’Assessore al Welfare con nota 555594/2023. Bisogna passare ai fatti. In questa settimana vanno messi in sicurezza i CSST e le loro lavoratrici e lavoratori che, come quelli dell’INPS rischiano di trovarsi incolpevoli vittime di una misura del Governo che noi come CGIL non condividiamo e di cui abbiamo chiesto la revoxa. Quindi chiediamo che sia convocato un tavolo d’emergenza sul tema. Riteniamo che ci siano tutte le condizioni per la richiesta di un Comitato per la sicurezza straordinario che affronti in sinergia con tutte le altre istituzioni questa situazione.
Trapanese: "Inutile recarsi agli uffici comunali"
L'assessore al Welfare, Luca Trapanese, negli scorsi giorni è intervenuto spiegando che:
Migliaia di famiglie napoletane hanno percepito il 27 luglio l’ultima rata del reddito di cittadinanza, misura che è stata sospesa dal Governo Meloni a partire dal mese di agosto per i nuclei familiari che non comprendono disabili, minori o over 60 e sono quindi ritenute ‘occupabili’. Per questi nuclei il reddito di cittadinanza sarà sostituito a settembre con la nuova misura di supporto alla formazione e al lavoro da 350 euro mensili. Queste famiglie hanno ricevuto dall'Inps il messaggio di sospensione del sussidio.
E ancora:
“A questo proposito occorre fare chiarezza perché in queste ore negli uffici dei nostri Servizi sociali in tutte le Municipalità centinaia di persone stanno chiedendo di essere prese in carico. Il messaggio è questo: “Domanda di reddito di cittadinanza sospesa come previsto dall’articolo 48 del decreto legge 20/23 in attesa eventuale presa in carico dei Servizi sociali”. Chiariamo bene questa situazione: è inutile recarsi ai Servizi sociali. Chi ha perso il reddito di cittadinanza ed è ritenuto occupabile, cioè ha tra i 18 e i 59 anni di età, non ha persone disabili a carico e non ha minori a carico, potrà ricevere 350 euro al mese come supporto alla formazione al lavoro attraverso gli sportelli dei Centri per l’Impiego e l’Inps. Ricevono ancora il reddito di cittadinanza fino a dicembre le persone che hanno a carico dei minori, che sono ultrasessantenni e che hanno nel nucleo familiare delle persone disabili.
E ha concluso:
Queste persone dal primo gennaio 2024 riceveranno un contributo non inferiore a 480 euro, sempre su segnalazione del Centro per l’Impiego attraverso una piattaforma che metterà in collegamento Centri per l’Impiego e Servizi sociali. Chiedo di non recarsi per questo motivo alle sedi dei nostri Servizi sociali. Le assistenti sociali sono dalla parte dei cittadini, ma in questo caso non possono fare nulla perché la presa in carico dei cittadini avviene attraverso una piattaforma che viene gestita prima dai Centri per l’Impiego e poi arriva ai servizi sociali. Le persone abili al lavoro verranno contattate dai Centri per l’Impiego e o recarsi presso le sedi dei Centri per l’Impiego, ma non presso i Servizi sociali”.