Quindici milioni nelle tasche sbagliate: il racconto del maxi imbroglio sul Reddito di Cittadinanza a Napoli
Sono i numeri che faranno discutere: 1,5 milioni di euro finiti nelle tasche sbagliate nel giro di 18 mesi, 1.100 euro ogni ora che anziché andare a persone bisognose sono finiti nei conti o sulle Postepay di 662 imbroglioni del reddito di cittadinanza scovati dai Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli nel periodo che va da aprile a ottobre 2022.
Tutti hanno ricevuto denaro dallo Stato senza averne titolo. Per 287 di loro si ipotizza anche il reato di truffa (ovvero quello che punisce «chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno»).
I carabinieri del comando provinciale di Napoli tirano le somme del terzo capitolo dell’inchiesta sul reddito di cittadinanza. Militari, nucleo Ispettorato del Lavoro e Inps, hanno continuato ad approfondire i controlli sul beneficio intascato indebitamente da chi la soglia della povertà non l’ha mai varcata.
Per la precisione il denaro sottratto alla cassa del sussidio di Stato è pari a 14.648248,6 euro, gli «indebiti percettori» sono quasi tutti – come spiegano i carabinieri – personaggi che vivono «in una sorta di limbo sommerso dove il lavoro nero, la delinquenza e l’arte di arrangiarsi (soprattutto a scapito degli altri) sono le uniche leggi riconosciute».
Il resoconto della terza tornata di controlli ha portato a rilevare illeciti pari a quasi 3 milioni (2.962.551,06 euro). Sotto i riflettori Napoli con la sua intera provincia, isole comprese.
Il territorio è stato diviso in tre macro-aree: Napoli (con Pozzuoli, Monteruscello, Quarto, Monte di Procida, Bacoli, Ischia, Procida, ndr.), comuni della provincia a Nord (area giuglianese compreso litorale, Castello di Cisterna e area a nord del Vesuvio, area maranese, Casoria e comuni limitrofi e area nolana) e sud (vesuviano lungo la costa, area di Torre Annunziata, Torre del Greco, Volla, Ercolano, Cercola, penisola sorrentina, Castellammare di Stabia e Capri).
Dove ci sono più truffe sul Reddito di cittadinanza a Napoli?
A Napoli le principali irregolarità sono concentrate in tre zone ben precise, ovvero le Municipalità 3, 4 e 6. Per intenderci siamo nei quartieri Stella, San Carlo Arena, San Lorenzo, Vicaria, Poggioreale, Zona Industriale, Barra, San Giovanni a Teduccio e Ponticelli.
I conti parlano di 731.973,68 euro intascati senza titolo: il 24.71% del dato provinciale riassunto in 9 quartieri.
E oltre la metà (66,7%) dei numeri napoletani che parla di complessivi 1.097.391,52 euro sottratti alle casse statali.
Ladri, truffatori e abusivi tra i percettori
Non solo cifre, anche storie. Uno dei percettori risulta essere il 57enne del centro di Napoli, recentemente arrestato sull’isola d’Ischia per truffa ai danni di un’anziana. Il solito trucchetto del finto nipote costato all’uomo le manette. Da accertamenti dei militari intervenuti è emerso che nel novero dei percettori fosse registrato anche il suo nome.
Sussidio statale nelle tasche anche di 3 parcheggiatori abusivi denunciati tra le strade del quartiere Vomero. Anche un 34enne, raggiunto da un provvedimento dell’Autorità giudiziaria per una rapina commessa in un market in via Cilea, ne è risultato beneficiario.
A beneficiare indebitamente dei soldi dello stato anche due persone arrestate lo scorso 22 settembre durante una operazione dei carabinieri di Scampia. I due sono gravemente indiziati di aver costretto un 27enne e la madre anziana a lasciare l’abitazione popolare dove vivevano legittimamente.
La situazione in provincia di Napoli è peggiore
Nell'area metropolitana di Napoli il conto del maltolto è 1.461.878,27 euro. Una cifra che spacchettata fa retrocedere l’area maranese (Marano, Villaricca, Melito, Mugnano e Calvizzano) di 2 posizioni: il conto finale è di 253.166,9 euro concentrati nei portafogli dei percettori illeciti individuati in questi 5 comuni.
A guadagnare il posto più alto del nient'affatto onorevole podio è il comune di Acerra con 707.787,49 euro di benefici illeciti, medaglia d’argento per Pomigliano con un buco di 316.336,30 euro. Seguono a ruota i dati di Giugliano in Campania (96.828,19 euro) e Arzano, con 55mila euro tondi.
I camorristi della 167 nel mirino
Quest’ultima somma è stata convogliata nelle tasche di soli 11 soggetti, recentemente coinvolti in un indagine che ha inferto un duro colpo al clan della 167 di Arzano. Tra questi anche il padre di un esponente di spicco della consorteria criminale che – in occasione della compilazione dell’autocertificazione- ha omesso di indicare nel nucleo familiare uno dei componenti sottoposto a misura cautelare.
Una delle persone arrestate lo scorso 23 settembre nell’ambito di un operazione dei carabinieri di Giugliano avrebbe ricevuto indebitamente circa 23mila euro dallo Stato. L’uomo è indiziato di estorsione e «turbata libertà degli incanti», per aver interferito nell’aggiudicazione all’asta di un immobile ubicato a Casaluce, nel Casertano.
Nel comune di Calvizzano, invece, i militari hanno denunciato 20 extracomunitari perché avrebbero richiesto il reddito di cittadinanza nonostante non avessero maturato i 10 anni di permanenza nel territorio italiano. Il danno causato al bilancio ammonta a circa 70mila euro.
Il terzo tassello arriva dall’area a sud di Napoli. A conti fatti la somma che è finita in mani sbagliate è di 403.281,27 euro. A dirigere questa black-list i furbetti di Torre del Greco che hanno incassato 81.533 euro e quelli di San Giuseppe Vesuviano, con 71.502 euro.
Tra le persone che hanno beneficiato di denaro senza imperlarsi la fronte di sudore una donna del ’64, di Cercola, recentemente raggiunta da un ordine di carcerazione. La donna è stata portata nel carcere di Santa Maria Capua Vetere e sconterà 3 anni, 7 mesi e 16 giorni di reclusione per usura, rapina ed estorsione, reati aggravati dal metodo mafioso.
Estorsione il reato ipotizzato anche per 2 persone destinatarie di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dalla Dda partenopea, eseguita dai Carabinieri del nucleo investigativo di Torre Annunziata, per corruzione elettorale in concorso.