Cinquecento euro più il Reddito di cittadinanza per lavorare come stagionale: la proposta di De Luca
Vincenzo De Luca torna su uno dei suoi recenti "pallini", ovvero il reddito di cittadinanza. La settimana scorsa aveva aggredito la misura sostegno alle famiglie ricavandone polemiche e accuse. Questa volta, nel suo monologo del venerdì aggiusta il tiro e fa una proposta che sarà comunque destinata a far discutere. In sintesi: i percettori di Rdc (che il governatore definisce «i giovani») secondo De Luca dovrebbero essere impegnati nei lavori stagionali a 500 euro al mese.
«Visto che non si trovano lavoratori stagionali, senza far perdere a nessuno il reddito di cittadinanza o ammortizzatori, le aziende possono dare in aggiunta al reddito 500 euro al mese, per cui un giovane può aggiungere ai 750 altri 500. Dunque, 1.200 al mese mi pare una cosa dignitosa». Giusto sette giorni fa il presidente della giunta regionale della Campania aveva lamentato la mancanza di lavoratori stagionali in Campania:
Non si trovano più camerieri, ristoranti e bar in difficoltà, così come le attività stagionali. È uno dei risultati paradossali dell’introduzione del reddito di cittadinanza. Se tu mi dai 700 euro al mese, io non ho interesse ad alzarmi la mattina alle 6 per andare a lavorare in un’industria agricola
Ora aggiusta il tiro e argomenta: «C'è difficoltà a trovare manodopera stagionale nelle aziende agricole, di trasformazione del pomodoro ma anche negli alberghi e ristoranti perché chi percepisce il reddito non è più disponibile e magari va anche a fare lavoro a nero per non perderlo. Io sono d'accordo a dare un reddito a chi non ha il pane ma non sono d'accordo a tollerare degenerazioni, speculazioni e parassitismi. Se è necessario dare un bonus anche per il trasporto si può dare e si potrebbe aggiungere che si rifiutano 2-3 proposte si perde il reddito, così si fa anche lavoro di moralizzazione», conclude.