Rapinava negozi col fucile a canne mozze e il figlio di 12 anni doveva accompagnarlo
Una scena che ha dell'assurdo e che sembra presa da un film di Quentin Tarantino. Il rapinatore "esperto" nel ripulire esercizi commerciali con una mano teneva il fucile a canne mozze, in bella vista un coltello nella cintura e nell'altra mano teneva il figlio di appena 12 anni, testimone obbligato del delitti del genitore.
Il minorenne era probabilmente usato come esca per non dare nell'occhio: chi avrebbe mai fatto una rapina accompagnato da un ragazzino? E invece accade anche questo nell'area Nord di Napoli, tra Crispano Cardito e Afragola, lì dove ha origine questa storia chiusa ieri dai carabinieri di Casoria, che hanno stretto le manette ai polsi di un 45enne gravemente indiziato dei reati di rapina aggravata, detenzione e porto illegale in luogo pubblico di armi comuni da sparo, ricettazione e maltrattamenti in famiglia.
Le indagini dei carabinieri, dirette dalla Procura di Napoli Nord, sono iniziate dopo le denunce dei commercianti rapinati e si sono basate su testimonianze ma anche su videosorveglianza pubblica e privata e sulla localizzazione satellitare dell'automobile usata dal rapinatore. Sette le rapine accertate da gennaio 2022; nel corso di una perquisizione in casa dell'uomo sono stati trovati il fucile a canne mozze rubato nel 2019 e il coltellaccio usato per le rapine. Il modus operandi , stando alle testimonianze, era sempre lo stesso: armato entrava nei negozi e svuotava la cassa.
Dalle indagini è emerso anche il vergognoso atteggiamento nei confronti del figlio che era soggetto ad abituali maltrattamenti.